SOund36

SOund36 Anno 16 N. 671

Scritto da Annalisa Nicastro

“E non sorridete […] quando vedete un artista che tenta una nuova espressione. Pensate che chi cerca il nuovo soffre, soffre intensamente, prova delle emozioni dolorosissime. Sappiate ammirare un tentativo anche se è rimasto tale, perché profondamente degno di rispetto chi cerca di aprirvi il suo cuore e dirvi la sua emozione con una parola nuova, anche se non riesce completamente ad esprimersi” Umberto Boccioni, pittore, scultore e scrittore italiano, faceva questa raccomandazione che vale anche per i nostri giorni. Credo che bisogna davvero avere molto rispetto per chi tenta ogni giorno di creare cose nuove a partire da ciò che ha senza appoggiarsi minimamente a cose già fatte e precostituite da altri. Sarebbe troppo facile così, invece il nuovo è un processo difficile. Lasciamo spazio al nuovo che oggi convive con una cultura postmoderna nei cui valori io non mi riconosco e con me tantissime altre persone. SOund36 viaggia nel futuro. Buone vacanze di Pasqua.

– Il punk è vivo, grazie Punkreas

– Una delle rock band più interessanti sulla scena sperimentale, i Verdena, sono di nuovo protagonisti sulle nostre pagine

Vanessa Bissiri è una lectio magistralis di scrittura, carisma interpretativo e duttilità

– E’ stato uno spettacolo unico il concerto dei Batushka per la furia black metal del combo polacco

– Il nuovo album di Francesca Guccione traduce in suoni le suggestioni visive de Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders

– God Save Momrelle che incanta a ogni concerto

– Assistere ad un concerto di Ron è come entrare nella storia della musica italiana

– Dal 1988 gli Antiflag combattono pacificamente dando voce a chi non la ha

– La montagna è la koinè della mostra Luce della Montagna che non deve essere persa

– Con la musica del quartetto Ze Ambra Bianchi si torna tutti bambini

Frank Gambale ha rivoluzionato il mondo chitarristico con la sua tecnica dello Sweep Picking, noi ce lo siamo goduto al Druso

– La penna di Filomena Pistone parla della violenza di genere nel suo libro Terrore

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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