Luce della Montagna @ Brescia Photo festival

Una ghiotta occasione ci ha attirato a Brescia nell’ambito degli eventi che si stanno svolgendo per “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”
il “Brescia Photo festival” ospita nel suo, appena iniziato, programma alcune mostre fotografiche che non dovrebbero essere perse. Al momento troviamo David Lachapelle e Gianni Berengo Gardin e una splendida raccolta di immagini sulla montagna che fanno parte degli archivi di alcuni dei più iconici fotografi di montagna.

“LUCE DELLA MONTAGNA”

L’allestimento ci aiuta nella scelta del dove iniziare la nostra visita.
Martin Chambi fotografo peruviano, ci porta nel mondo del ‘900 a latitudini forse ancora semisconosciute ai più, mentre il suo lavoro archivia con perizia e dovizia di particolari la vita nelle Ande e in Perù. Paesaggi che mostrano un mondo ancora integro, sano, ma molto povero. I soggetti ritratti in ambiente controllato mostrano con grande potenza la fierezza di se stessi, e senza nessuna vergogna mostrano tutta la loro povertà che però è anche il modo di essere nel loro mondo, là, in fondo alla terra conosciuta.
Spettacolari le fotografie che ritraggono persone in costume per feste religiose e non.
Usciamo dalla sala ed entriamo nel mondo di Ansel Adams. Vediamo alcune immagini conosciute, che si trovano anche in formato digitale, ma anche parecchie immagini mai viste, con le riprese di quella zone di America facenti parte dei famosi parchi che Ansel Adams amava. Inutile tentare di spiegare quanto vediamo nella sala che ospita i lavori di Ansel Adams, devono essere visti, studiati. Bisogna farsi rapire dalla ricerca spasmodica e anche matematica della perfezione che cercava nella sua fotografia. Decine di libri e pubblicazioni raccontano e spiegano il suo lavoro e la sua vita, ma anche questi non sono sufficienti. E cercare di emulare il suo lavoro è davvero difficile.
Dalle profonde ma intellegibili ombre del lavoro di Adams passiamo alla sala del nostro Vittorio Sella.
Anche questa galleria è impressionante. Immagini tratte dall’archivio dell’alpinista-fotografo che mostrano la grandezza della natura montana di alta quota. Ghiacciai, seracchi, pinnacoli, cime e panorami a più foto che mostrano la bellezza della montagna;dove è stato possibile Sella ha inserito sempre una o più figure umane che fanno maggiormente risaltare la grandezza della montagna.
Guardando le immagini di Sella non si può non pensare alla fatica che il fotografo ha fatto per poter immortalare queste parti della terra; aveva macchine fotografiche non come quelle che conosciamo oggi, ma grosse scatole di legno con pesanti cavalletti per sostenerle; oltre a lastre fotografiche di vetro, attrezzatura e vestiario che lasciano perplessi: un “argonauta” del suo tempo.
Ed eccoci al contemporaneo maestro Axel Hutte, che ci porta visioni a volte oniriche, cariche di nebbie e brume della montagna di questi ultimi anni. La capacità di mostrare la grandezza della montagna, cercando un bianco e nero naturale che respira nella parte superiore dell’immagine.
Siamo consci del fatto che ci vorrebbero libri, incontri, studi e prove sul campo per comprendere il lavoro di questi fotografi, ma non possiamo farlo e quindi vi invitiamo ad andare a visionare dal vivo queste stampe tratte da lastre di vetro o da negativo analogico, gustando un sapore che neanche il mitico “pirlo” (lo spritz, ma non ditelo ai Bresciani potrebbero riprendervi…) delle 19 riesce a far sentire!
La montagna, koinè di tutti i lavori di questa splendida mostra. Una esposizione che non deve essere persa.
L’immagine a corredo di questa breve recensione è tratta dal cartoncino che viene consegnato all’ingresso insieme al biglietto