SOund36

SOund36 Anno 17 n.733

Scritto da Annalisa Nicastro

A differenza del male, il bene è invisibile. Non si può calcolare, né si può raccontare senza togliergli eleganza e senso. Il bene è fatto di un’infinità di piccole azioni, che, una dopo l’altra, forse un giorno, riusciranno a cambiare il mondo. Lo scrittore contemporaneo francese Marc Levy sottolinea quanto il bene sia potente. Ogni giorno ci sono tanti che in silenzio si impegnano a farlo, senza ostentare nulla ma costruendo ponti, visioni, abbracciando persone mai viste. Ci vuole tanto coraggio ad essere buoni ma ogni giorno in più sarà sicuramente una vittoria per ognuno di noi. SOund36 vi augura buon viaggio alla ricerca del bene.

– Imparare l’amore. Ammalarsi d’amore. Guarire con l’amore. Recensione di Il Grembo Paterno di Chiara Gamberale

– “Respect the woman in your life”, è l’invito che Dee Dee Bridgewater fa dal palco del Festival di Castelfranco Veneto

Fabi, Silvestri e Gazzè sono una carezza all’anima, una speranza

– Le voci di Marry Waterson e Adrian Crowley si accolgono l’una nell’altra. Cuckoo Storm è il racconto delle anime buone

– 60 anni di palchi in tutto il mondo, Andrea Mingardi ci delizia con la sua bella musica

– Le radici del tempo è un racconto soprattutto di donne di Lisa Paternoste

– Atmosfera suggestiva e coinvolgente per il concerto di James Blake all’Auditorium PdM

– I Fusaifusa sono lo splendido risultato di un riuscito dialogo interculturale

– Un nuovo Festival si affaccia sulla scena milanese è il Worm Up Festival

– I Take That sono una delle band più amate al mondo e hanno ripercorso in due ore tutti i loro più grandi successi

– Presentazione di Musikkeller alla BAM

– È stato un concerto per cuori sensibili quello di Fabrizio Bosso e lo Spiritual Trio

La notte blu del jazz ha permesso di ascoltare ensemble di ogni tipo per le strade di Castelfranco Veneto

– Abbiamo fatto un giro per la Biennale di Venezia quest’anno ed ecco a voi il report

– “Mono tono…ma che cazzo me ne frega”, intervista a Leo Pestoduro

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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