“Io sono l’altro sono quello che spaventa sono quello che ti dorme nella stanza accanto. Io sono l’altro puoi trovarmi nello specchio, la tua immagine riflessa, il contrario di te stesso. […]
Sono quello che ti anticipa al parcheggio e ti ritarda la partenza
il marito della donna di cui ti sei innamorato, sono quello che hanno assunto quando ti hanno licenziato; Quello che dorme sui cartoni alla stazione, sono il nero sul barcone; sono quello che ti sembra più sereno
perché è nato fortunato o solo perché ha vent’anni in meno.
Quelli che vedi sono solo i miei vestiti adesso facci un giro e poi mi dici” Questo è l’incipit di “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi, canzone vincitrice per il 2020 al Premio Amnesty International Italia nella sezione big, che premia ogni anno il migliore brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente.
Il 10 dicembre ricorre la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, qui su SOund36 abbiamo scelto questa canzone per sottolineare che noi siamo un altro rispetto agli altri, a cui siamo legati da un’interdipendenza preziosa. C’è bisogno di piu’ comprensione ed empatia tra gli esseri umani per fermare sempre di piu’ la catena di violazioni dei diritti umani a cui assistiamo quotidianamente.
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