SOund36

SOund36 Anno 14 N.564

Scritto da Annalisa Nicastro

In occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria, riportiamo parti del discorso di Liliana Segre al Parlamento europeo, nel 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz. Per non dimenticare, mai.

“Alla giornata del 27 gennaio a volte è stata data un’importanza che in fondo non ha. Auschwitz non è stata liberata quel giorno. Quel giorno l’Armata Rossa vi è entrata, ed è molto bella la descrizione che fa Primo Levi ne La Tregua dei quattro soldati russi che non liberarono il campo, i nazisti erano già scappati da giorni, ma si trovarono di fronte ad uno spettacolo incredibile, al momento solo ai loro occhi, che molto più tardi diventò uno spettacolo incredibile per tutti coloro che lo vollero guardare.
Ancora oggi c’è qualcuno non lo vuole vedere. […] La forza della vita è straordinaria, è questo che dobbiamo trasmettere ai giovani di oggi. Noi non volevamo morire, eravamo pazzamente attaccati alla vita, qualunque fosse, per cui proseguivamo una gamba davanti l’altra, buttandoci nei letamai, mangiando qualsiasi schifezza, anche la neve che non era sporca di sangue. […] Eravamo giovani, ma sembravamo vecchie, senza sesso, senza età, senza seno, senza mestruazioni, senza mutande. Non si deve avere paura di queste parole perché è così che si toglie la dignità ad una donna. E’ così. Abituate oramai a sopravvivere, giorno dopo giorno, campo dopo campo, mi trovai alla fine del mese di aprile del 1945: pensate quanto era lontano il 27 di gennaio. Pensate quante compagne erano morte in quella marcia, mai soccorse perché quasi nessuno aprì la finestra o ci buttò un pezzo di pane.”
SOund36 per questa settimana vi propone:

– Frammenti disordinati di memoria di un pellegrinaggio ad Auschwitz

– “Da grande sarò una cantante”, parola di Silvia Mezzanotte in una bellissima intervista sulle nostre pagine

– Vi presentiamo Robert Johnson, il blues maledetto di un ragazzo americano triste nato nel 1911

Rita Di Tizio è una virtuosa della fisarmonica Made In Italy che miscela una forte passionalità ad improvvisazioni estemporanee

– La band svedese dei Khadavra esplora gli angoli piu’ reconditi della psiche umana e con il suo prog psichedelico la illumina

– Per festeggiare 20 anni di carriera, Pino Marino, si auto-regala un nuovo disco con tutta la nostra gioia

– E’ un album intriso di rabbia e speranza quello dei WorldService Project che osserva il cinismo di una società che mette all’angolo i suoi rappresentanti migliori

– Ospitiamo sulle nostre pagine l’anteprima del video dei Nylon dal titolo Una Casa per Spazio. Un’accusa musicale che vuole salvare Spaziomusica lo storico locale di Pavia 

 

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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