Un disco ruvido e d’impatto il nuovo album dei Bastard Sons of Dioniso, dall’omonimo titolo.
Il trio scanzonato dei ciuffi della Valsugana dopo due anni di tour per l’italia con ‘Per non fermarsi mai’, ha deciso di raccogliere le idee a tavolino e le percezioni sociali, culturali e sonore immagazzinate in giro per lo stivale.
Nel disco, introdotto dal singolo ‘Trincea’ cè una forte carica, rude, aggressiva, primordiale, accompagnata da armonizzazioni vocali e da sintetizzazioni di chitarra, basso e batteria.
I testi sono più presenti, talvolta sognanti e sensoriali, talvolta più duri e acerbi.
Molte le collaborazioni, tra cui il cantautore Bugo e gli archi dei Gnu Quartet, già noti per le loro rockeggianti joint venture a fianco di Afterhours, Negramaro e Pfm.
Figli di un talent come XFactor anche i BSOD sono tra le ‘vittime’ dei media e dei pregiudizi che ne scaturiscono, ma la perseveranza e la passione che manifestano fanno presagire un percorso futuro in continua evoluzione, non senza fatica.
Noemi Bruni