La soffitta Recensioni

Keith Jarrett, Jan Garbarek – Luminessence

Scritto da Sara Bonfili

“The Köln Concert” di Jarrett è forse il disco più riconoscibile al grande pubblico, con la sua fama di concerto-improvvisazione di piano solo

Proiettati improvvisamente nel 1974, con musica per archi composte dal poliedrico Keith Jarrett, ricorda il periodo di collaborazione tra il pianista della Pennyslvania e il sassofonista norvegese Jan Garbarek. Il disco è “Luminessence”, registrato nel ’74 e stampato nel 1975, con Garbarek ai sassofoni, tenore e soprano, e l’orchestra d’archi Südfunk-Sinfonieorchester di Stoccarda, diretta dal Maestro Mladen Gutesha. Certo, drammatico, cinematografico, espressivo, sperimentale, in alcuni tratti inquietante: quest’album non è per ascolti spensierati, ma simboleggia perfettamente la particolare intenzione della casa discografica ECM negli anni Settanta: pubblicare il meglio dell’avanguardia di classica, jazz e musica colta.
The Köln Concert” di Jarrett è forse il disco di ECM più riconoscibile al grande pubblico, con la sua fama di concerto-improvvisazione di piano solo, certamente è il più venduto: per questo non sbaglia chi identifica il pianista statunitense come l’icona jazz dell’etichetta tedesca, senza nulla togliere agli altri, colui che – anche con i tanti dischi pubblicati – l’ha posizionata nell’empireo della musica colta più raffinata, apprezzata e, diciamo pure, ambita di questo ambiente.
Ma anche Jan Garbarek è una punta di diamante di ECM, influenzato musicalmente dal mondo folk del suo paese e da tante culture diverse, compresa la musica antica, come ha dimostrato in disco di gran successo registrato con l’ensamble vocale inglese Hilliard, “Officium” (1994, ristampato nel 2014).
“Luminessence”, così come “Arbour Zena” (1976, ECM) composto da Keith Jarrett per l’orchestra RSO di Stoccarda (con Garbarek e niente meno che Charlie Haden al contrabbasso) erano nati con l’idea di unire la musica sinfonica alla musica improvvisata, la classica scritta al jazz non scritto, per sonorità mai sentite prima.
Perciò, indovini, chi ancora non la conosce, il nome della collezione di vinili storici che ECM sta ristampando da un anno a questa parte, come “opere scelte” per veri melomani: “Luminessence”, proprio come quest’album.
Prodotto da Manfred Eicher, il nuovo “Luminessence” è arricchito da nuove note di copertina che forniscono il contesto storico di produzione per gli ascoltatori di oggi.

Keith JarrettJan Garbarek –
Luminessence,
ECM 1975 (ristampa in vinile)

About the author

Sara Bonfili

Sara Bonfili è giornalista pubblicista, videomaker e PhD in Italianistica, mamma di due maschi, innamorata della musica, soprattutto rock e jazz. Ama spezzare la monotonia delle attività quotidiane con mostre, ascolti, letture e tanta curiosità. Naturalmente, per riuscirci, non può che essere ottimista!

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