È autentica meraviglia ascoltare le canzoni di Samuele Bersani riarrangiate in modo totalmente originale e proposte al pubblico da una formazione che vede l’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal M° Giacomo Loprieno affiancata alla storica band del cantautore bolognese, per un totale di 26 professionisti sul palco. Il tour Samuele Bersani & Orchestra 2024 sta registrando ben 9 soldout consecutivi (le date di Milano e Bologna sono state raddoppiate e sono anch’esse esaurite) e alcune nuove date estive già annunciate. In questa calda serata del 15 aprile, Bersani ha proposto al pubblico bolognese (e non solo) il primo dei due concerti previsti all’Europauditorium, due ore ricchissime di emozioni, molti sorrisi e perfino qualche occhio lucido fin dal brano di apertura, quella “favola” che dopo ben 33 anni è ancora purtroppo lontana dal trovare il suo lieto fine.
Parla molto Samuele, che nel corso della serata si lascerà andare a ruota libera (forse perché proprio nella sua città che ringrazia per l’abbraccio affettuoso che ogni volta gli riserva) a piacevoli aneddoti e considerazioni legate ai suoi pezzi e al lavoro di musicista. Scherza sul fatto che le sue canzoni sono piene di disagio, anzi lui stesso, dice sorridendo, pensa di essere un precursore del disagio nei testi, anche se in fondo non è sua intenzione scrivere canzoni pessimiste, ed anzi, a dispetto di ciò la serata sarà piacevolissima, vivace, piena di incoraggianti battiti di mano a tempo da parte di un pubblico che si muoverà sempre all’unisono con (lo immaginiamo) il suo battito cardiaco e la sua concentrazione. Un concerto che, come il cantautore si augura ed effettivamente sarà così fino in fondo, risuona vibrante di autenticità.
Samuele Bersani, da sempre abile giocoliere della parola, affiancato dall’inseparabile leggìo che nel tempo è diventato un po’una coperta di Linus, snoda una scaletta di successi intramontabili tra cui appunto, “Il Mostro” che ha aperto il concerto, “Spaccacuore”, “En e Xanax” in cui nel finale salta giù dal palco e si spinge fino a metà platea fra sorpresa, mani alzate e grandissima partecipazione del pubblico che idealmente lo abbraccia, “Coccodrilli”, una dolcissima “Replay” poco stravolta nell’arrangiamento e “Giudizi universali”, sulla quale si chiude una prima volta il sipario prima dei bis. Ma ci sono anche un paio di sorprese in scaletta, canzoni che come ci spiega non canta da anni, ma che si prestavano a una necessaria (a questo punto della carriera ) rilettura con l’orchestra. Ecco quindi “Braccio di ferro”, brano del 1997 che non era più stata eseguita dal vivo dall’anno successivo e che merita una esilarante chiacchierata di introduzione, e “Barcarola Albanese”, un pezzo più che mai attuale se la si pensa legata a tutte quelle località di partenza per il sogno italiano.
Indossando una splendida maglietta con l’effigie di una sorridente ed indimenticata Giulietta Masina (proprio a marzo sono stati 30 anni dalla sua scomparsa), Bersani ha ricordato anche un altro importante anniversario che coincide con questo tour, cioè proprio i 30 anni dalla pubblicazione del suo album “Freak”, dal quale ha riproposto il brano omonimo con un arrangiamento quasi irriconoscibile, molto intenso ma a tratti spiazzante, in cui l’orchestra accenna fedelmente al Bolero di Ravel nell’introduzione.
Non potevano poi mancare in scaletta i brani dell’ultimo album, quel “Cinema Samuele” che gli è valso per la quinta volta la Targa Tenco, sicuramente uno dei più belli della sua produzione. In questa serata il cantautore ci propone “Harakiri”, canzone splendida intrisa di giochi di parole e immagini cinematografiche ma nemmeno in questa occasione sapremo il finale della storia – ma lui alla fine muore? – gli viene infatti chiesto da quando è stata pubblicata – ma Samuele tranquillizza il pubblico che alla fine “quasi mai” nessuno fa una brutta fine nelle sue canzoni. Il pensiero vola immediatamente a “Chicco e Spillo” che chiuderà il concerto, ma tant’è, quello è un brano iconico che Bersani spiegherà alla fine essere divenuto parte della sua battaglia contro l’impoverimento attuale del linguaggio, momento in cui la parola “cash” come l’uso esagerato dell’autotune dilaga ahinoi nella nuova produzione musicale. Ma Samuele Bersani , sappiamo, fa parte di un’altra storia, è stato amico e collaboratore di Lucio Dalla, e questo già dice molto. Tutto il resto è qui, sotto i nostri occhi incantati (bellissime le luci che a tratti giocano con il soffitto del teatro e spesso illuminano anche la platea, la disposizione dell’orchestra su più piani, e soprattutto il muoversi a suo agio di un artista che appare consapevole d’essere amato e in un grande stato di grazia artistico) e nei nostri cuori spalancati. Attorno a lui sul palcoscenico, oltre ai 19 componenti dell’orchestra e al maestro Loprieno, ci sono musicisti del calibro di Claudio Storniolo al pianoforte, Marco Rovinelli alla batteria, Francesco Puglisi al contrabbasso, Silvio Masanotti alla chitarra e Michele Ranieri ai cori, flauto dolce, bastone del vento e “ammennicoli” vari.
Una serata da incorniciare non può terminare senza ben tre bis: la bellissima “Il pescatore di asterischi “che sul finale fa spellare le mani incalzati dal ritmo dell’orchestra, la tenera “Chiedimi se sono felice” e l’immancabile “Chicco e Spillo” che con quel suo “stai attento, frena!” scatena, a luci accese, l’affettuoso ringraziamento e il giusto tributo del pubblico in piedi ad uno dei migliori cantautori del panorama italiano, da 35 anni circa sulla scena.
Ci auguriamo che il tour possa arricchirsi di nuove date perché se queste sono tutte esaurite…una ragione (e anzi più di una), da spettatori, possiamo assicurare che c’è.
Si ringrazia F&P e l’ufficio stampa MNcomm nella persona di Marianna Petruzzi per la cortese disponibilità
Scaletta Bologna 15.04.2024
Il Mostro
Come Due Somari
Occhiali Rotti
Spaccacuore
Lo Scrutatore Non Votante
Barcarola Albanese
Harakiri
Il Tuo Ricordo
En E Xanax
Cattiva
Coccodrilli
Freak
Replay
Braccio di ferro
Ferragosto
Psycho
Giudizi Universali
Il Pescatore Di Asterischi
Chiedimi Se Sono Felice
Chicco E Spillo
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