Ogni volta che esce un disco di Niccolò Fabi le aspettative sono sempre più alte. Da quando pubblicò esattamente dieci anni fa Ecco – capolavoro di intimità e malinconia – l’asticella della qualità del suo cantautorato è stata progressivamente piazzata sempre più in alto, senza mai deludere le attese. Le sue canzoni sono capaci di scavare dentro chiunque abbia la voglia di mettersi realmente in ascolto, facendosi provocare dai suoi testi, cantati sempre con delicatezza ma in realtà taglienti come lame di un rasoio.
Questo suo nuovo lavoro riprende sei brani significativi della sua carriera, ma rivisti e riarrangiati, ai quali si aggiungono quattro inediti di rara bellezza dominati dal suono di archi.
Il concept in realtà è stato concepito e presentato prima dal vivo qualche mese fa con un concerto splendido all’Arena di Verona (di cui SOund36 è stata “spettatrice” attiva come sempre), sul cui palco Fabi si è fatto accompagnare da una manciata di suoi fidati amici e una mega orchestra. Ora il percorso si è spostato in studio con questo Meno per Meno, il cui titolo è già di per sé indicativo dell’approccio al nuovo sound. Sì, perché l’artista romano è maestro di discrezione e umiltà, ma come dice nella più acustica Di aratro e di arena “tanto io tiro e non mollo, nel gioco e nel giogo fino a quando il mio cuore non scoppia, fino a quell’ultimo applauso la mia vita appartiene alla folla”. Dichiarazione di forza ma soprattutto di amore per il suo pubblico che lo segue con una passione che solo chi lo ha visto cantare (personalmente tre volte) ha potuto toccare con mano. Un vero e proprio distributore automatico di emozioni. E le emozioni regalano brividi e pelle d’oca quando partono le note e le parole di Al di fuori dell’amore con versi contro la dilagante superficialità che puntano dritto al cuore e non possono lasciare indifferenti:
…Arroccati nelle nostre postazioni
dietro lo schermo come fosse un gioco
come i cecchini noi facciamo fuoco
e confondiamo il vero con il fumo
l’apocalisse con il falso piano
la gloria misera della ribalta
di una parola che non lascia impronta…
Ogni brano nuovo o vecchio che troverete in Meno per Meno è degno di diventare parte delle nostre vite, compresi quelli ultra noti come Costruire, Una buona idea o Ha perso la città, vestiti con nuovi abiti senza che perdano un solo grammo del loro fascino e della naturale efficacia comunicativa. Un album da avere e regalare incartato sotto l’albero.
Niccolò Fabi @ Arena di Verona
Foto di Gigi Fratus