Il progetto del chitarrista e compositore Raffaele Quarta, in arte RafQu, è arrivato al secondo album: uscito il 3 marzo su tutte le piattaforme digitali e negli stores fisici per Romolo Dischi, La Belle Époque è un lavoro dal taglio spiccatamente autobiografico.
“Mongolfiere” racconta di un viaggio a Parigi, senza usare parole, ma solo un tenue pianoforte. E’ una composizione scelta come porta d’ingresso verso un sogno nel quale il suo autore ci farà da accompagnatore per tutte e sette le tappe successive.
I toni si fanno più accesi in “Moleskine”, dove si tocca la delicata tematica delle relazioni che si spengono tra aspri litigi e illusorie riappacificazioni. La catartica “Lucida” mette l’artista davanti alla sua mancanza nel coltivare rapporti stabili: la malinconia prende il sopravvento e la parte strumentale fa da sottofondo ad un testo intimo ed amaro.
“Mirò” e “Glicine” spengono ogni velleità rock, a favore di una preponderante sfumatura cantautoriale. Questo leitmotiv si rovescia con “Vacuum”, senza però spingere mai con forza l’acceleratore. C’è però una netta inversione di tendenza elettrica, che scansa deliberatamente i muri sonori costruiti dai sintetizzatori semimodulari.
“Tutte Le Cose” fa tornare la calma, quella necessaria quando si legge una lettera scritta con il cuore a tutti coloro che nella nostra esistenza ci hanno insegnato qualcosa. Singolare e sublime la volontà di far sfumare il tutto dalla zampogna di Giulio Bianco del Canzoniere Grecanico Salentino, a sottolineare quanto siano fondamentali le origini di ciascun individuo. Prendete tra le mani questa lettera e fatela vostra.
LefrasiincompiutediElena
Seitutto Ufficio Stampa
Romolo Dischi
ADA Music Italy
Altini Cose
Sei Tutto L’Indie Di Cui Ho Bisogno
