di Massimo Macoccia
Ancora una biografia sul mito di Frank Sinatra dal titolo “Frank Sinatra, l’italoamericano”, scritta dal critico musicale Gildo De Stefano: l’inconfondibile ‘The Voice’, considerato a tutti gli effetti il cantante per eccellenza del secolo. Edita nella collana ‘Le Frecce’ con l’editore Gherardo Lazzeri, patron della Logisma di Firenze (pagg.232, €.23,00), l’autore napoletano si è avvalso anche della prefazione di Renzo Arbore e da un abbondante corredo fotografico a tratti inedito, e arricchito da una discografia ragionata e una filmografia completa.
De Stefano si focalizza sulla vita dell’artista di Hoboken e sul suo talento, che in breve tempo ha conferito a Sinatra la fama dal New Jersey, arrivando a costituire la sua prima band, per poi approdare alla grande orchestra di Tommy Dorsey, periodo in cui divenne padre della sua prima figlia con Nancy Barbato. Poi venne il cinema di Hollywood e si ritrova attore protagonista di film eccezionali che gli conferiranno perfino un Oscar, e De Stefano prosegue la sua narrazione inserendosi nel contesto in cui si svolse la vita di Sinatra, e le vicende che segnarono l’America di quel periodo, riportando la sua forte personalità, una carica artistica senza precedenti, coi suoi capricci e affascinato dal potere politico senza grandi distinzioni di partito.
La grandezza del mito è suffragata dall’apparizione di questa terza biografia, in cui De Stefano, grazie alle sue nuove ricerche, non fa sconti, raccontando l’artista americano nel bene come nelle parti più cupe: si parla del coraggio di difendere la musica e chiunque voleva approcciarvisi, nessuna discriminazione, tanto quanto la simpatia più o meno velata per certi ambienti mafiosi.
L’autore partenopeo è in grado di riportare tutto questo in virtù della sua pluriennale esperienza di musicologo e, a suo supporto, c’è un ampio materiale vissuto di persona come lo scandalo dell’ultimo concerto italiano tenuto a Pompei, che vide coinvolto in vicende giudiziarie l’Amministrazione Comunale di Napoli degli anni ’90; ma anche interviste d’archivio e i ricordi delle persone che maggiormente sono state accanto all’artista. La sostanza del libro di De Stefano alloggia nel resoconto senza troppi fronzoli della vita di un uomo che ha segnato un’epoca e la cui voce vellutata e inconfondibile non saranno mai dimenticate. Il tutto accompagnato dalle note dell’ultima esibizione italiana del 1991 all’Anfiteatro a Pompei.