La musica come salvezza e liberazione, come protezione da ogni male, come nascondiglio da ciò che è fuori e attorno a Viola. Questo è il pensiero di Viola d’Acquarone, in arte Veyl, sulla sua musica, sull’EP Ayorama che ha da poco pubblicato per Elastica Records.
Dopo aver studiato il pianoforte da bambina, Veyl, poco per volta si è avvicinata all’utilizzo dei sintetizzatori e del theremin, ha poi collaborato con band come i Nihil Est, per Gak Sato e per i Port-Royal.
Le sue canzoni sono una accattivante miscela di melodie pop, di dark elettronico, di ambient glaciale. A scaldare l’ascoltatore, a dare la direzione a tutto il lavoro ci sono i pensieri e la voce di Veyl. Semplice, diretta, melanconica, asciutta. Ayorama è un breve ma significativo inizio per la carriera solista di Viola, la quale ha scelto di produrre il disco insieme a Emilio Pozzolini dei Port-Royal, mentre Alessandro Arcidiacono ha curato l’artwork oltre ad essere regista dei video dell’artista.
Flowers ci solleva fino a toccare il cielo, ci coccola e ci alleggerisce, le tastiere colmano lo spazio fino ad esplodere nel finale al rallentatore, come in un film quando due amanti si rincorrono un attimo prima di abbracciarsi.
La produttrice musicista ha aperto la porta del suo studio alla rapper di Brooklyn miss Uncle Meg, l’incontro è avvenuto per registrare e arricchire la title track Ayorama, una ballata oscura e cupa che trova nel ritmo battente delle parole quell’energia liberatrice e rischiarante.
Questo primo lavoro di Veyl è un’ottima occasione per mostrare tutte le sue doti di produttrice di musica modern pop che può benissimo suonare, senza alcuna esitazione, su piattaforme musicali inglesi. Il lato melanconico che trova sempre molti estimatori è di buon gusto e soprattutto sincero, il tappeto sonoro raffinato è capace di generare emozioni che salgono pian piano.
Veyl – Ayorama
Le sue canzoni sono una accattivante miscela di melodie pop, di dark elettronico, di ambient glaciale.