Interviste

Veronica Fusaro

Partiamo dalla scelta del titolo per il tuo nuovo disco All The Colors of the Sky: quale interpretazione dai ai colori del cielo?
Sono affascinata dallo spettro di colori che si possono osservare nel cielo, questi colori che semplicemente accadono, senza che noi abbiamo alcun tipo di impatto su di essi. Sono anche molto influenzata dal tempo, e ogni canzone che scrivo è accompagnata da un certo tipo di cielo.

La tua musica si muove agile tra molteplici contaminazioni. Come nasce un tuo brano? Ti lasci influenzare da ciò che ascolti in quel dato periodo?
Mi lasco influenzare dalla musica che mi piace, la musica che mi fa sentire bene. Adoro la musica dell’era Motown, adoro Amy Winehouse, Lana del Rey e Adele. Spesso le mie canzoni iniziano con una frase oppure una melodia, poi mi siedo al pianoforte (elettrico) oppure prendo la chitarra, e inizio ad avvolgere la storia che voglio raccontare in accordi e melodie. Poi riprendo una demo nel mio piccolo studio, aggiungo le idee che ho per la strumentazione. Il prossimo passo è poi scegliere un produttore che mi aiuta a completare l’arrangiamento.

Ci sono delle differenze sostanziali tra questo disco ed il precedente EP Sunkissed?
Penso la differenza più grande è che questo album lo volevo riprende in studio con dei musicisti che suonano gli strumenti. Per le EP per esempio le batterie che si sentono sono samples. Invece questa volta volevo la band nello studio che suona le canzoni. Mi sono ispirata molto dalla strumentazione dei gruppi soul.

Raccontaci come è avvenuto il sodalizio con lo storico produttore Paul O’Duffy
Stavo ascoltando un brano su Spotify che mi piaceva, poi ho controllato chi era il produttore, ed ho scoperto il suo nome. Poi ho chiesto al mio manager se poteva scriverli un e-mail, e poi da li ci siamo sentiti tramite telefono. Paul mi ha detto che gli piace molto la mia musica e che anche a lui gli piacerebbe di produrre una delle mie canzoni. È così che poi sono andata a Londra per riprendere Beach e Fool con lui.

Ti pesa essere paragonata a popstar come Lana Del Rey o Lorde? Anche loro fanno parte del tuo bagaglio artistico?
No, anzi, lo vedo come un gran bel complimento perché sono tutte e due artisti che adoro e ammiro. Mi piace molto come riescono ad avvolgere l’ascoltatore, sono capaci a trasportarti nel loro mondo tramite la loro musica.

Come è stato dividere il palco con un mostro sacro come Mark Knopfler?
È stata un esperienza unica ed indimenticabile, un grande onore. Una legenda come lui non è che si rincontra tutti i giorni ;) Poi potermi esibire nell’ anfiteatro a Nîme è stato bellissimo, non avevo mai cantato davanti a 13’000 mila persone fino a quella data.

Grazie per le tue domande! :)

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Giovanni Panebianco

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