Interviste

Paolo Ventruti racconta il Rock Metal Fest

La peculiarità del Rock Metal Fest è caratterizzata dal fatto che non è il solito “concerto rock/metal”. Alcuni lo hanno definito “la sagra della polpetta metal”, cosa che, a onor del vero, non ci dispiace affatto, questo perché all’interno del parcheggio in cui si svolge l’evento si può trovare un pubblico molto eterogeneo, dal patito dei generi musicali, al curioso di passaggio, al turista che rimane incredulo che ci sia un evento del genere nella patria della pizzica

A Pulsano, in provincia di Taranto, un gruppo di amici s’incontra nell’estate del 2009 e decide di creare un’associazione che si occupi di musica. Penserete subito alla pizzica, ai balli energici e convulsi della Taranta… invece si tratta di Rock e Metal. Ce ne parla nel dettaglio Paolo Ventruti, Presidente del gruppo Rock Metal Events che cura il Festival agostano ed è una piacevole scoperta.

Cosa ti ha spinto principalmente a creare l’associazione Rock Metal Events?
Ciao a tutti e grazie per l’opportunità che ci date di parlare dell’associazione e del RMF. Come tutte le cose che poi diventano serie e un po’ più grandi di quello che in origine si pensava, l’associazione nasce dopo la prima edizione del RMF (Rock Metal Fest) da un gruppo di amici e amiche che ascoltano musica rock e metal. I motivi che ci hanno spinto a strutturarci sono due: la risposta ricevuta dal pubblico che già dalla prima edizione è stato entusiasta e molto partecipe e la voglia di attestare che la musica rock, ma soprattutto metal può incardinarsi nel tessuto socio culturale di una comunità. Il rock e il metal non devono essere relegati all’angolo da preconcetti distorti che oggi non hanno più motivo di esistere.

Puoi raccontarci di cosa vi occupate sul territorio?       
La mission dell’associazione è sempre stata quella di creare spazi di aggregazione. Inizialmente la nostra proposta abbracciava varie tipologie di eventi che spaziavano dal fumetto (DeFalComics) alla musica, all’ Halloween Dark Night (serata a tema di Ognissanti con l’esibizione di band locali) e il Rock Metal Fest che è rimasto l’unico evento di cui attualmente ci occupiamo. L’idea è sempre stata quella di fornire stimoli al territorio che ne è carente. La nostra vuole essere una proposta per diversificare l’offerta turistica dalle ormai consuete sagre enogastronomiche legate alla tradizionale musica popolare che impazza ormai da un ventennio, specialmente nel nostro territorio, che non può essere solo “la pizzica”. Senza dubbio il nostro lavoro si prefigge di far suonare le band underground del territorio nazionale e internazionale fornendo loro l’opportunità di esibirsi in uno spazio attrezzato con una strumentazione professionale. Nel territorio collaboriamo con le altre realtà presenti e siamo dell’idea che la collaborazione sia la parte fondante dell’associazionismo. Le sinergie creano sempre situazioni interessanti soprattutto quando a collaborare sono soggetti che lavorano in ambiti diversi.

In Particolare vorrei parlare del Rock Metal Fest. Cosa proporrà quest’anno?
Il Rock Metal Fest, anche se è una macchina rodata, è un evento che richiede una mole di lavoro importante che ci si trova a fare ogni anno per realizzarne una nuova edizione. É importante ricordare che noi siamo un’associazione di volontariato perciò non facciamo questo per lavoro, ci piace pensare che il nostro sforzo per realizzarlo venga apprezzato. A volte ci possono essere delle sbavature, ma cerchiamo sempre di fare del nostro meglio. La serata verte essenzialmente sull’esibizione delle band, ci sono quattro band underground scelte su tutto il territorio nazionale che sono a supporto dell’headliner. Quest’anno saranno i toscani VISION DIVINE a chiudere la serata. La band power/progressive metal fondata dal chitarrista Olaf Thorsen che precedentemente suonava nei Labyrinth, una band storica, di sicuro il 17 AGOSTO ci saprà deliziare con brani presi dal loro ultimo lavoro When All the Heroes Are Dead. A loro supporto ci saranno i Krytios, giovanissima band trash tarantina su cui abbiamo delle buone aspettative per il futuro, la all-female rock band La Menade: nata a Roma nel 2000 e con all’attivo tre album, gli abruzzesi Mind Control: band progressive death metal con la nuova cantante Stefania Saladini e infine i fiorentini Jolly Rox con all’attivo numerosi live che propongono un cyber glam rock tutto da ascoltare. Durante la loro esibizione ci saranno come consuetudine vari stand nei quali poter trovare vinili, magliette e oggettistica a tema di vario genere, senza dimenticare l’area gastronomica gestita direttamente dall’associazione e che è la fonte economica principale per organizzare la serata.

Come una band emergente può arrivare a suonare da voi?
Per partecipare al Rock Metal Fest bisogna aderire al bando che viene pubblicato ogni anno sul sito dell’associazione. L’iscrizione permette alla direzione artistica di vagliare la proposta musicale ed eventualmente sceglierla per l’esibizione del 17 agosto. Nel corso del tempo il numero di band iscritte è salito vertiginosamente passando da poche decine delle prime edizioni, a un centinaio nelle ultime. Il lavoro della direzione artistica è molto importante in quanto determina il tipo di bill al quale lo spettatore assiste durante l’evento. Il bill è strutturato in maniera da abbracciare un ampio spettro di generi rock e metal, questo per accontentare l’orecchio di tutti. Discorso a parte per quanto riguarda l’headliner perché è la stessa direzione artistica che, in assoluta autonomia, sceglie tra le varie proposte che nascono all’interno.

Qual è la risposta del pubblico dei turisti e degli autoctoni?
La peculiarità del Rock Metal Fest è caratterizzata dal fatto che non è il solito “concerto rock/metal”. Alcuni lo hanno definito “la sagra della polpetta metal”, cosa che, a onor del vero, non ci dispiace affatto, questo perché all’interno del parcheggio in cui si svolge l’evento si può trovare un pubblico molto eterogeneo, dal patito dei generi musicali, al curioso di passaggio, al turista che rimane incredulo che ci sia un evento del genere nella patria della pizzica. Gli autoctoni hanno accettato da tempo la presenza della manifestazione e credo che rimarrebbero delusi se in estate non ci fosse il Rock Metal Fest. Ormai è diventato parte integrante delle estati tarantine. Un aneddoto che mi piace ricordare è che nel periodo covid, quando per causa di forza maggiore ci siamo dovuti fermare, le persone e i conoscenti che sporadicamente incontravamo, ci chiedevano notizie circa la prossima edizione dell’RMF, questo a testimoniare quanto l’evento faccia parte del tessuto culturale della nostra comunità.
Con il pubblico abbiamo un rapporto stupendo, c’è grande rispetto reciproco, non abbiamo mai avuto problemi, gli spettatori si sono sempre comportati egregiamente, pogando, ballando facendo headbaging senza nessun incidente, tranne qualche ovvia piccola contusione mentre si scatenano sotto il palco. Mi fa piacere vedere i giovanissimi far fare l’andirivieni ai genitori che li accompagnano e li vengono a prendere a fine concerto. Questa cosa ci inorgoglisce enormemente in quanto anche i genitori si fidano di noi e di come gestiamo la situazione. I turisti rimangono sempre entusiasti della manifestazione. L’atmosfera che si respira, a detta di chi è venuto, è quella di una grande festa tra amici che si ritrovano insieme per passare la serata.

C’è sinergia e incontro tra la musica popolare del vostro territorio e le proposte rock-metal?
In puglia ci sono moltissime band, in passato alcune hanno suonato genere celtic, ma a oggi non abbiamo notizie di connubi tra musica popolare salentina e metal. Più in generale, da parte nostra, c’è grande rispetto nei confronti della musica popolare e anche per eventi di carattere locale. La nostra estate è contornata da molte manifestazioni di pizzica e da feste religiose. Siamo per la coesistenza di tutte le proposte che possano dar lustro al territorio, crediamo che ci sia spazio per tutti e che ognuno abbia la possibilità di esprimersi nel modo che ritiene più opportuno, rimanendo nell’ambito del rispetto e della reciprocità. Siamo sempre propensi alla collaborazione, soprattutto quando il tema comune è la musica.

 

 

 

 

 

 

 

 

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

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