Quanta gioia, artisticamente parlando, ha dispensato e continua a elargire il Regno Unito. Il rock, in tutte le sue declinazioni, vi ha sempre trovato una condizione particolarmente congeniale e se, nel nostro immaginario limitato e angusto, che ama arrogarsi il diritto di azzardati e superficiali tentativi di analisi psico-socio-antropologiche, il Britannico medio sembra caratterizzarsi come creatura distaccata e imperturbabile, la musica sovverte, sovente, questo luogo comune.
Sovvertono e sconvolgono più che mai le sonorità degli USA Nails, il cui sound passionale e viscerale, è del tutto alieno da atmosfere composte e impassibili. Inglesi, a dispetto del nome, sulla scena dal 2013, hanno pubblicato a marzo di quest’anno FEEL WORSE. In poco più di dieci anni di attività la carica violenta ed esplosiva degli esordi non è stata minimamente intaccata, anzi, si è, considerevolmente, dilatata: questo album rigurgita rabbia, ribellione, violenza, urgenza, urlo e furore. Le chitarre sanguigne graffiano, la ritmica pulsa ossessivamente, il canto è freddo, alienato e quasi angosciante.
Le distorsioni parossistiche accentuano il clima furioso che anima il disco. Una critica feroce e spietata che non risparmia niente e nessuno: dall’austera e autoritaria politica britannica, al consumismo, dai reality show, all’incapacità da parte dei lavoratori di solidarietà e collaborazione, dalla cultura giovanile al bullismo.
L’album indaga anche, con estrema lucidità, lo Schadenfreude, un sentimento ambiguo e negativo che porta a gioire delle disgrazie altrui.
I dieci brani che compongono FEEL WORSE aggrediscono con la grezza energia delle note e con la spietata sincerità delle parole e ci regalano uno degli album più belli, potenti ed energici di quest’anno.
USA Nails – FEEL WORSE
One Little Independent records
Bertus