Interviste

Marco Ghiotto

Scritto da Francesco Bettin

I THE NECKS A VICENZA, PRIMO EVENTO DI TRE CONCERTI “ROCK E DINTORNI” AL TEATRO COMUNALE + INTERVISTA A MARCO GHIOTTO

Sono in arrivo a Vicenza, al teatro Comunale, nell’ambito di un nuovo percorso musicale rock  e progressive (che è nato quest’anno) martedì 26 novembre ,alle 21 i The Necks, un trio australiano molto atteso che prospetta a chi interverrà un’esperienza live “catartica e sconvolgente”. Sicuramente una proposta di alta qualità che si colloca assieme ad altri due appuntamenti “rock e dintorni” nella serie di concerti inseriti nella programmazione della stagione 2024-25 del teatro vicentino, con la presidenza di Luca Trivellato. Dopo i The Necks, gli altri due appuntamenti in calendario saranno nel 2025 con i Godspeed You! Black Emperor il 10 marzo e pochi giorni dopo, il 21, con gli Stick Men. Di questa rassegna musicale parliamo con il curatore e direttore artistico dei tre appuntamenti musicali, Marco Ghiotto, che già curò qualche mese fa “City Lights”, un festival di musica e incontri di un giorno, l’8 giugno scorso, in parallelo con l’evento alla Basilica Palladiana Pop/Beat – Liberi di sognare – Italia 1960/1979. In quel festival sono intervenuti nomi come Carlo Massarini, James Senese, Riccardo Bertoncelli, Dan Martinazzi & The Torture Never Stops, Titino Carrara e Giorgia Antonelli.

Gran fermento dunque a Vicenza, per la musica “rock e dintorni” che arriverà.
Sì, con i The Necks fra pochi giorni e con gli altri due appuntamenti di marzo 2025 proponiamo a teatro tre appuntamenti di grande qualità musicale. E stiamo decidendo proprio in questi giorni se riproporre l’anno prossimo, sempre a giugno, una nuova edizione di “City Lights”. Ci siamo dati un obiettivo: arrivare a fare un vero e proprio festival rock, e questi sono i primi progetti proposti, visto che non è mai stato fatto nulla di questo tipo al teatro Comunale a Vicenza, istituzione che è sempre stata fuori dai circuiti musicali di un certo tipo. Intanto iniziamo con pochi appuntamenti, ma mirati, in modo da fare una proposta eterogenea che possa aprire le porte di nuovi spazi e far entrare la musica “rock e dintorni” nei circuiti di questo tipo, proprio per arrivare a organizzare un festival nei prossimi anni. Diciamo che è il nostro anno zero, che servirà anche per capire l’accoglienza del pubblico.
Quindi una proposta musicale varia, non di un genere specifico?
Esattamente, anche queste tre serate saranno diverse una dall’altra, e sarà sempre così, una proposta appunto come ho detto eterogenea, come è del resto per le programmazioni in genere, anche ad esempio quando si parla di jazz (Vicenza ha anche una rassegna specifica, sempre al teatro Comunale, Vicenza Jazz, ndr).
Come nasce l’idea di una proposta musicale di questo tipo, intorno al rock, appunto, al teatro Comunale, spazio un po’ inconsueto per il genere?
Tutto inizia con l’arrivo di Luca Trivellato alla presidenza, lì c’è stata la volontà di inserire anche la musica contemporanea in un calendario molto fitto e pieno come quello del teatro vicentino, ma che appunto non aveva mai ospitato eventi di questo tipo. Una sinergia che potrebbe essere vincente, quindi, quella tra l’idea iniziale, la Fondazione Teatro Comunale, l’assessorato alla cultura, e il tuo intervento?
Vincente è una parola sempre da definire nel tempo, speriamo lo sia, l’idea è quella di mettere un altro mattoncino importante nella cultura della città, del resto non si fanno le rivoluzioni in un giorno per cui ci siamo presi del tempo, iniziando a piccoli passi ma ben calibrati per cercare di entrare nella mappa già esistente.
Ci parli un po’ dei The Necks, il primo dei tre concerti previsti?
E’ un trio che arriva dall’Australia ed è veramente eccezionale,  dei The Necks amo dire che sono il miglior gruppo al mondo a fare un particolare genere (un mix di varie sonorità, anche improvvisate) e questo lo fanno solo loro. Ogni sera improvvisano quindi non si vede mai lo stesso concerto, la loro musica sembra jazz, ambient, minimalista, ma non lo è perché è molto di più, va oltre le etichette. Il New York Times li ha definiti “il più grande trio al mondo”, certo è una band di culto, ma sono sicuro che soprattutto chi non li conosce potrà avere un’esperienza importante vedendoli perché è un modo diverso di ascoltare e vedere musica live. Il loro è un concerto che può segnare anche chi non è abituato a certi territori sonori.
In totale saranno tre grandi eventi, dunque, da non perdere.
Il primo, quello dei The Necks è sicuramente un concerto d’eccezione, fuori dall’ordinario, vista la loro duttilità. Un gruppo veramente unico, che ovviamente è anche una scommessa perché sono certo un grosso nome ma soprattutto sono conosciuti da chi ascolta e conosce la musica contemporanea d’avanguardia. Quindi in ogni caso sono un motivo in più per venire a sentirli e a vederli. Ma la più grande soddisfazione è quella di poter avere fra qualche mese i Godspeed You! Black Emperor, un evento di cui vado molto orgoglioso, averli portati a Vicenza è davvero importante.
Da gran conoscitore della musica sei sempre in grado di offrire proposte interessanti e da seguire. Ma qualche difficoltà la troverai…?
Assolutamente sì, una è quella che Vicenza è una città che non ha mai avuto una tradizione perlomeno recente, di ospitare grandi concerti. Da un lato c’è Padova, dall’altro Verona in cui i grandi nomi sono sempre arrivati. Qui a Vicenza negli anni abbiamo creato, grazie al lavoro paziente e competente di Riccardo Brazzale, Vicenza Jazz, e ci abbiamo messo tanto tempo per farla diventare una manifestazione importante. Anche nel nostro caso è proprio una sfida, portare il rock dentro un teatro,  e ci vorrà del tempo per abituare all’idea. Lasciamo stare poi i festival estivi, ce ne sono tanti e di questo siamo tutti felici, però quello di portare la musica di un certo tipo dentro un luogo istituzionale quale una sala teatrale è qualcosa che non si è mai fatto prima, probabilmente, tanto è vero che non esiste in Italia un festival rock teatrale. E come ho già detto è una scommessa vera. E Vicenza, essendo una città particolare, abbiamo bisogno di farla diventare un luogo sempre più aperto, visibile, da questo punto di vista dobbiamo sprovincializzarci.
Convinciamo anche gli amici fuori Vicenza, di tutta Italia e magari anche oltre, a farsi qualche giorno nella città berica, mettendo insieme cultura, paesaggio, tradizioni, e, appunto, la musica? 
Certo. Intanto partiamo appunto dal live dei The Necks, vederli suonare è di per sé qualcosa di eccezionale. Vederli a teatro, poi, lo è ancora di più, è ancora più segnante. Per chi viene da fuori Vicenza sarebbe in ogni caso un’ottima occasione abbinare monumenti, relax, la nostra cucina, e le architetture del Palladio, che sono tante e meravigliose, in un periodo dell’anno che non è quello fagocitante delle feste. E poi, ripeto, vedere The Necks è senz’altro un’occasione ottima, determinante per chi ama la musica. Vi aspettiamo, dunque!

Info:Il biglietto, unico, costa 25 euro ed è in vendita sul sito tcvi.it e sul circuito TicketOne.it.

Per ulteriori informazioni: thenecks.com   

Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza,   tel. 0444 327393 – info@tcvi.it

Foto di copertina: Camille Walsh

About the author

Francesco Bettin

Francesco Bettin nasce a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1962. Articolista dal 1980, comincia scrivendo e collaborando con quotidiani e riviste locali, formandosi in seguito prevalentemente su critica teatrale, esercitando anche quella cinematografica, qualche volta. Successivamente inizia a scrivere, sempre per diverse testate, anche online, di musica, facendo recensioni. Numerosissime sono le sue interviste pubblicate, da Monica Guerritore a Alessandro Haber, da Cristiano De Andrè a Laura Morante, Claudia Gerini ecc. Anche sul suo sito, olimpiainscena.it , scrive e pubblica, divulgando anche con mailing list, numerosi articoli, recensioni e interviste sia di teatro che di musica, assieme a un gruppo di fidati collaboratori. Pur avendo i requisiti non ha mai voluto diventare giornalista pubblicista.

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