Recensioni

The Lost End – Without Being Anything

Scritto da Giovanna Musolino

“Without being anything” è bellezza allo stato puro e i Lost End sono da considerare la band rivelazione del 2018

Il 2018 è stato un anno prodigo di uscite musicali belle e interessanti, alcune delle quali possono senz’altro considerarsi destinate a lasciare una traccia indelebile nell’ambito della storia della musica. Fra queste ultime è sicuramente da annoverare l’omonimo disco di esordio di The Lost End, band di Norman, Oklahoma: un album maturo, coinvolgente, intenso, di incomparabile bellezza.
Dopo un debutto di tal fatta l’attesa del nuovo album non poteva che essere spasmodica, ma anche timorosa: difficile eguagliare un disco come “The Lost End”, così profondo e struggente. A distanza di pochi mesi, a ottobre, la band è tornata con una nuova fatica discografica, “Without being anything” … et voilà il miracolo si ripete: ci troviamo di fronte a una nuova meraviglia sonora! L’album, pur mantenendo le atmosfere cupe e inquiete che caratterizzano tutte le canzoni, si contraddistingue per un suono più sporco, rabbioso, energico, velocizzato, tagliente, che si poteva già presagire in “As a Ghost”, il brano che concludeva il disco precedente.
Potenza sonora e oscurità sono declinate mirabilmente da quattro musicisti straordinari: Ryan Taylor, voce e autore dei testi, Scott Jones, chittarrista e artefice delle musiche, Brian Daniels, bassista, Trevor Helm, batterista (Brian e Trevor si occupano anche degli arrangiamenti). Quattro musicisti che costituiscono un meccanismo perfetto: l’intensità e la passionalità della voce, la genialità corrosiva della chitarra, il ritmo devastante, martellante e senza tregua di basso e batteria.
Questo disco trasuda passione, inquietudine, rabbia; i sette pezzi che lo compongono raccontano le ansie e le paure quotidiane, nel tentativo disperato di esorcizzarle.
“Without being anything” è bellezza allo stato puro e i Lost End sono da considerare la band rivelazione del 2018: una band che in soli due anni di attività e con appena due dischi all’attivo è riuscita a creare uno stile personale e riconoscibile.

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Giovanna Musolino

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