Recensioni

Rumore Rosa – UOAAOO

Scritto da Claudio Donatelli

un disco coraggioso e necessario

In fisica, un rumore in cui le componenti a bassa frequenza hanno potenza maggiore viene chiamato Rumore Rosa. Questa è una bella metafora che si addice pienamente per attitudine espressiva alla band italiana che prende il nome proprio di Rumore Rosa. Ma per raccontare il quartetto del Chianti serve molto altro, sono autori di 2 cd realizzati per la Sony, si sono esibiti in tantissimi live tra i quali citiamo l’Heineken Jammin Festival, il Flippaut e come supporter per Ligabue. Dopo una lunga pausa di studio, ricerca, giorni passati in viaggio, in questi giorni i Rumore Rosa tornano sul mercato discografico con un lavoro tutto nuovo UOAAOO.
Il titolo già ci suggerisce che di svolta si tratta, cambio artistico che la band ha deciso di intraprendere in pieno. Così l’autoproduzione è sembrato un punto di partenza importante, la direzione artistica è stata affidata ad Andrea Pettinelli de Lo Zoo Di Berlino, laboratorio musicale che ha immerso la band in idee nuove e fresche. Le sonorità in bilico tra elettronica accennata, e indie-pop riescono ad esaltare la voce bella e dolce di Margot, così come anche i testi scritti a 4 mani da Daniele Palmi (basso) e Francesco Baggiani (chitarre). La morale dell’intero disco ha concetti molto semplici, si canta di sentimenti, di quelle cose che si sentono dentro, nel profondo e spesso possono avere a che fare con il senso di inadeguatezza, come se quello che è fuori e che richiede continuamente comportamenti uniformati non fosse per niente in linea con quelli che sono invece i bisogni personali, intimi.
I Rumore Rosa arrivano da una provincia italiana, benestante, ma che può rappresentare una gabbia, soprattutto per i giovani, una scatola che tende a conservare e non ama le differenze. UOAAOO è nato proprio dopo mesi di ricerche musicali, gli arrangiamenti sono molto ben curati, scrivono atmosfere cupe, intime, ma lasciano sempre spazio per un piccolo spiraglio di luce, un disco coraggioso e necessario. Rompere le gabbie quindi, accettare sè e il proprio corpo sono la via, la spinta verso una vita migliore.

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Claudio Donatelli

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