Recensioni

Riccardo Onori – Sonoristan

Scritto da Gigi Fratus

lasciatevi trasportare in un Paese che non c’è e dove non c’è bisogno di permesso di soggiorno.

La copertina recita: ”Sonoristan è un Paese che non c’è, un posto dove ogni persona può entrare senza permesso di soggiorno”. Ed infatti l’album si presenta come una finestra sul mondo musicale globale, anche se definirlo un album di world music finirebbe per essere riduttivo poiché Sonoristan è molto di più!
L’ascolto parte da Nemo e quale titolo poteva essere più appropriato di quello del capitano per eccellenza che si fa carico di introdurci e guidarci verso gli orizzonti disegnati in musica da Riccardo.
Sea no street  invece dopo un inizio in sordina da ampio risalto alla tromba di Gianluca Petrella ed alla voce di Sabina Sciubba (Brazilian Girls), primi due guest ad entrare in scena. La tromba di Petrella arricchisce di sfumature jazz un pezzo già molto frizzante e la voce di Sabina dona quel tocco di eleganza che non guasta mai. Hindi Zahra  è l’ospite d’onore che fa crescere di tono Before you go,  brano raffinato che Hindi indossa con la naturalezza di chi sa esattamente dove vuole andare a parare. Segue Afro + Cobalto, pezzo afro-beat dal buon ritmo e dal sapore interessante.  Imidiwen cambia nuovamente registro toccando corde differenti da ascoltare immergendosi completamente nei suoi suoni e dove la voce diviene suono essa stessa, un brano crepuscolare che prelude però ad una nuova alba. L’incipit pomposo di Sonoristan ci riporta a suoni più tradizionale e le voci di GRINTV (solista) e Ziad Trambelsi (Chorus) danno sapori diversi, la il rap incazzato di GRINTV si sposa con la fierezza musicale di Trambelsi che dona un aspetto più rotondo al tutto.
Riccardo Onori è un chitarrista tra i più rinomati in Italia e non solo, vantando nell’ultimo ventennio, collaborazioni con artisti quali Stefano Bollani, Irene Grandi, Dirotta su Cuba e Jovanotti tra gli altri.Sonoristan è un album pieno di colori e se ne percepiscono ottimamente tutte le sfumature. È sufficiente far partire il disco e chiudere gli occhi, magari sorseggiando un bicchiere di buon vino.

Il pezzo seguente è strumentale e già il titolo è tutto un programma Quindi?Perchè?perchè sì! Un ottimo esempio di come si possa fare buona musica pur senza l’utilizzo di una voce. Proseguiamo con  Tamiditin brano trascendentale, da rito magico, ricorda i canti dei Nativi americani sicuramente, a mio parere una delle incisioni più interessanti nonché ipnotiche del disco.  Guasasa ribalta nuovamente tutto e vira con decisione verso lidi centro-americani con una cumbia di tutto rispetto dove il violino del cubano Ruben Chaviano fa la differenza. Il finale appartiene a V.I.T.A. brano scritto dal rapper Mudimbi  che su un tappeto sonoro funk (o quasi) cuce la propria voce con consumata maestria. Un album pieno di colori, dicevamo, e sapori… un album da gustare appieno in poltrona, magari davanti al crepitare del camino lasciandosi trasportare in un Paese che non c’è e dove, quindi, non c’è bisogno di permesso di soggiorno.

Tracklist:

  1. Nemo 
  2. Sea no street
  3. Before you go
  4. Afro + Cobalto
  5. Imidiwen
  6. Sonoristan
  7. Quindi?Perchè?Perchè sì!
  8. Tamiditin
  9. Guasasa
  10. V.I.T.A.

Guest appareance:

Gianluca PetrellaSabina Sciubba, voce nei Brazilian GirlsHindi ZahraDan KinzelmanRuben ChavianoDimitri EspinosaMudimbiMohamed AziziAhmed Ag KeadyGRINTV e Ziad Trambelsi

About the author

Gigi Fratus

Nato a Seriate (Bg) nel 1969, due grandi Amori, mio figlio Mattia e la mia Morgana, un’Aprilia RSV del 2003.

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