Un disco raffinato. Un disco come oramai se ne producono ben pochi in Italia. Un disco talmente raffinato da risultare per nulla complesso all’ascolto. Musica e voce si fondono, grazie alla maestria di Francesco “Kekko” Fornarelli ed alla padronanza vocale di Roberto Cherillo, talmente da divenire suono. Puro suono. È impresa per pochi… la semplice complessità degli arrangiamenti, la produzione impeccabile e le melodie lineari creano una piccola perla di perfezione. “All these Things”, singolo apripista all’album, oltre ad essere reso magnificamente nel videoclip ti sorprende e conquista per la varietà cromatica che contiene. La voce si fonde completamente nella melodia ed il risultato è qualcosa che, assaporato lentamente, ascolto dopo ascolto, ti regala ogni volta qualcosa in più. Tu chiamale, se vuoi, emozioni… potremmo parlare di questo (capo)lavoro da un punto di vista squisitamente tecnico ma, ho paura, finirei con l’ammorbare chi ci legge. Ció detto, come si evince da quanto sopra trattasi di un lavoro tecnicamente impeccabile ma con una particolarità che fa la differenza. Questo disco ha cuore ed anima. Pulsanti e profondi. Il disco inizia e si chiude con “intro mot”ed “outro mot”senza dimenticare, esattamente a metà del disco “Inter Mot”, che non sono semplici appendici atte a chiudere il cerchio. Per assurdo estrapolando i tre momenti ed unendoli nasce un brano nuovo, una specie di ghost song suddivisa nei momenti cruciali del cd! Non saprei dire se questo fosse nelle intenzioni dei due compositori ma di certo pare essere un’ulteriore freccia da scagliare verso il centro del bersaglio. La tela musicale sulla quale dipingono i nostri, è ricca di sfumature che vanno dal jazz al rock con elementi fusion e citazioni orientali (Sakamoto, ad esempio) senza dimenticare l’elettronica o una certa contaminazione nordeuropea.
Riuscire a dipingere una musica di tale portata è un esercizio stilistico di grande livello. “The man who plays your blue”e“Matter of time” ne sono l’esempio lampante ma, ogni traccia meriterebbe un approfondimento ad hoc tale e tanta la bellezza che fuoriesce da ogni canzone.Inserita nell’album vi è poi la cover di “Parasite”tratta dal terzo ed ultimo album (Pink Moon, ndr) di Nick Drake datato 1972, la contemporaneità con la quale viene rivestito il brano lo rende attualissimo. Ma il regalo più bello che riescono a farci Kekkoe Robertoè racchiuso nel titolo “Matter of time”, Questione di tempo.
Questo infatti è la discriminante. “Matter of time”è un album da ascoltare, da ascoltare attentamente aggiungo e quindi il loro cadeau è tutto nel tempo che ci costringono a prenderci per godere appieno di questa meravigliosa chicca musicale. Regaliamoci del tempo quindi per assaporare ogni singola nota di un album che non potrà non fare breccia nel Cuore di chi lo vorrà ascoltare.
Kekko Fornarelli: piano/synthetizers/samples
Roberto Cherillo: vocals/vocoder/synthbass
Album: Matter of time.Anno: 06/10/2018.
Etichetta: Eskape
Tracklist:
- Intro MOT (K. Fornarelli / R. Cherillo)
- Matter of Time (K. Fornarelli / R. Cherillo / P. Gadaleta)
- Leaf(K. Fornarelli / R. Cherillo)
- All These Things (K. Fornarelli / R. Cherillo)
- Inter MOT (K. Fornarelli / R. Cherillo)
- Sometines a Smile (K. Fornarelli / R. Cherillo)
- Parasite(N. Drake)
- The Man Who Plays Your Blue (K. Fornarelli / R. Cherillo)
- Room of Mirrors (K. Fornarelli)
- Outro MOT (K. Fornarelli / R. Cherillo).
Videoclip “All these things”
https://www.youtube.com/watch?v=p725J53Im5k
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Grazie a : Nina Molica Franco