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Raymond Carver – La casa di Chef

Scritto da Liceo Tasso

di Giulia Baldi

“La casa di Chef” è un racconto breve dello scrittore statunitense Raymond Carver. Il protagonista si chiama Wes, un uomo alcolizzato in via di guarigione, che vive da tempo solo in una casa da affittuario. Un giorno d’estate, Wes invita a vivere nella sua casa sua moglie, Edna, con la quale non sta più insieme da tempo, la quale accetta il suo invito. Un pomeriggio i due ricevono la visita di Chef, il proprietario della casa, che comunica loro l’intenzione di sfrattarli presto, perché ha nuovamente bisogno della casa per sua figlia.
La breve storia dei due coniugi è narrata da Carver con uno stile asciutto ed essenziale, mediante il quale i fatti vengono semplicemente raccontati dalla sola Edna, senza che vengano descritti sentimenti o emozioni dei due protagonisti.
L’elemento sorprendente e originale del racconto sta nella insolita reazione che hanno Wes ed Edna nel momento in cui vengono a conoscenza della tragica notizia dello sfratto. Per descrivere la reazione dei due coniugi, Carver, anziché riportarne emozioni o pensieri, si sofferma a descrivere con dovizia di particolari i piccoli gesti compiuti dai protagonisti dopo aver appreso la notizia.
In questo modo, spetta al lettore il compito di cogliere i significati nascosti che si celano dietro le piccole azioni che compiono l’uomo e la donna, le cui vite sono state sconvolte per la perdita della grande sicurezza che per entrambi la casa rappresenta. Il valore della casa non è infatti puramente materiale, perché in realtà ha per Wes ed Edna un significato più profondo della mera abitazione. La casa rappresenta per Wes anche il graduale processo di disintossicazione dall’alcool che aveva iniziato qualche tempo prima. Per entrambi, la casa è inoltre, dopo tanto tempo, il simbolo della loro ritrovata felice tranquillità.
E’ proprio lo stile essenziale di Carver che induce il lettore ad immedesimarsi nei protagonisti. Carver non dice esplicitamente che con lo sfratto vengono meno all’improvviso le sicurezze e la felicità dei due coniugi, ma è il lettore a capirlo, soprattutto osservando i loro piccoli ed apparentemente insignificanti gesti.
Ancora una volta Carver, con le ultime frasi del racconto, lascia al lettore il compito di immaginare l’inesorabile seguito delle vicende dell’uomo e della donna.

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Liceo Tasso

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