25 aprile
Chissà perché a qualche italiano il 25 aprile
vengono il mal di pancia e il travaso di bile.
Se canti Bella ciao è invito alla sedizione,
Se fai il saluto romano è libertà d’espressione.
Quanta nostalgia del ventennio circola ancora,
Da parte di chi il passato tralascia e ignora.
Così chi instaurò una dittatura
Da taluni è celebrato addirittura.
Le porte aperte si potevan lasciare?
Certo, c’era solo miseria da rubare!
Cambiò il calendario,
I treni sempre in orario:
Lo avrebbero potuto nominare capostazione,
Invece di fargli dirigere una nazione,*
A smistare i treni anziché presidente del consiglio,
E ci saremmo risparmiati l’ottavo figlio **.
Degli Italiani, però, la maggioranza
Serba la memoria in abbondanza
E riconosce questa grande verità:
La Liberazione ci ha donato la libertà.
*Celebre battuta di Massimo Troisi – Le vie del Signore sono finite: “Per fare arrivare i treni in orario se vogliamo, però, mica c’era bisogno di farlo capo del governo, bastava farlo capostazione!”
**Le madri di almeno sette figli ricevevano una medaglia d’onore e il relativo attestato.
Poesia di Red Sheep
In copertina il manifesto ANPI 2022 rivisitato da #eineBerlinerin
Quatsch (sognati dal futuro) N.31
– 25 aprile di Red Sheep
– Arret HG34 di Giulia Butturini (Liceo Torquato Tasso di Roma)
– La ballata della farfalla, testo e copertina di Sylvie Freddi
– Siamo conigli, illustrazione di Caroline Freddi
– Ipermodernità, fotografia di Riccardo Granato Ricky