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Al di là del cielo

Scritto da Laura Passeri

…sapevo…sapevo…sapevo. Ma la conoscenza non placa lo stupore, la conoscenza non placa la meraviglia, la conoscenza non preclude il mistero

Impossibile non alzare lo sguardo verso il cielo.  Il deserto del Sahara intorno a me, nella notte. La sabbia, finalmente fresca sotto i miei piedi e l’assoluto, l’incommensurabile, sopra di me. 
Non ero preparata. 
Sapevo come comportarmi nel deserto, sapevo come usare l’acqua con parsimonia e avevo anche imparato ad avvolgermi intorno alla testa la lunga fascia di cotone, ma non sapevo, non ero preparata a tanta bellezza. 
Il cielo notturno, le stelle, il biancore della via Lattea. 
Sapevo cos’è una stella, come nasce, come muore, sapevo perché le stelle hanno colori diversi, sapevo cos’è una nebulosa o una galassia, sapevo cos’è un quasar…sapevo…sapevo…sapevo. Ma la conoscenza non placa lo stupore, la conoscenza non placa la meraviglia, la conoscenza non preclude il mistero. 
Gli ultimi rumori dell’accampamento mi arrivavano ovattati e il fuoco che le guide Tuareg avevano acceso per la cena si era ormai spento. Io guardavo l’universo. 
Il telescopio Hubble lanciato dalla NASA nel 1990 a bordo dello Space Shuttle Discovery e che ancora orbita attorno alla Terra a circa 547 km di altitudine, ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo. Hubble ha fornito prove decisive che l’universo si sta espandendo a un ritmo accelerato, ha giocato un ruolo cruciale nella scoperta di buchi neri supermassicci al centro di molte galassie, ha contribuito allo studio delle atmosfere di pianeti extrasolari, ha spalancato lo sguardo oltre l’immaginabile permettendoci di vedere migliaia e migliaia di galassie lontane e offrendo uno sguardo senza precedenti sull’universo primordiale. Ma ciò che resta negli occhi di tutti sono le immagini: i Pilastri della Creazione nella Nebulosa Aquila, la nebuloso di Orione, la nebulosa del Granchio. 
Tra le tante immagini c’è quella della Nebulosa Elica (Helix Nebula, NGC 7293). Si trova a circa 650 anni luce dalla Terra nella costellazione dell’Acquario. E’ una nebulosa planetaria, un involucro di gas incandescente espulso da alcune stelle nella fase finale della loro vita. Una stella morente. I colori dei gas che si allontanano dalla stella, per un gioco del caso, ricordano un occhio, un organo di senso che l’evoluzione ha perfezionato in migliaia di anni di evoluzione. 
E con gli occhi guardo innamorata l’universo e immagino che l’universo, innamorato, rivolga il suo sguardo su di me.

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Laura Passeri

Questa sono io, parole fantasia e scienza

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