Il viaggio nell’Ade e il ritorno della Piccola Orchestra Karasciò
“Apologia” è un concept album sulla morte utilizzata come strumento per dare un maggior valore alla vita, in cui emerge una grande attenzione ai testi, alle parole e alle atmosfere. L’opera dei Karasciò non è composta solo da un cd ma anche da un libro (ricchissimo di citazioni colte), che contiene due racconti illustrati con i tarocchi realizzati da Emiliano Perani, fondamentale alla comprensione del lavoro nella sua totalità.
All’inizio l’impatto è forte perché ci si chiede in che modo il tema della morte, che è un tema non di per sé gioioso, possa essere accompagnato da ritmi allegri e divertenti; successivamente ascoltando con attenzione i testi, ci si rende conto che esso viene utilizzato come spunto per portare l’ascoltatore alla riflessione. Ogni brano, ogni storia raccontata, ogni personaggio ci fa ragionare su temi come quello dell’attesa, del sogno,del destino, della diversità e della morte e ci aiuta a immedesimarci in questi e a pensare in che modo le esperienze degli altri possono portare noi stessi ad affrontare la vita con uno sguardo diverso.
La Piccola Orchestra Karasciò formata da Paolo Piccoli (voce, chitarra e ukulele), Roberto Nicoli (basso elettrico e contrabbasso), Fabio Bertasa (chitarra elettrica e classica), Michele Mologni (batteria e percussioni), Diego Camozzi (mandolino e lap steel), Francesco Moro (fisarmonica) e Enzo Guerini (voce narrante), offre un folk-cantautoriale che riporta alla musica popolare e ci fa pensare alla canzone d’autore a metà fra De Andrè e Capossela.
Alla fine dell’ascolto, si ha la sensazione di essersi divertiti grazie a sonorità vivaci e balcaneggianti pur avendo riflettuto su argomenti “noir” come quelli cantati all’interno delle undici storie.
Sgabris