Recensioni

Nosound – Afterthoughts

Scritto da Annalisa Nicastro

negli album precedenti la sensazione era quella di una ricerca sonora, di dover arrivare verso un punto di confluenza, il punto di arrivo è questo album!

Giancarlo Erra ed i suoi compagni di avventura arrivano al loro nuovo album intitolato Afterthougths, quarto album in studio senza considerare i vari EP pubblicati. Le loro scelte musicali e compositive sono state supportate anche dall’entrata nella band di Chris Maitland, ex batterista dei Porcupine Tree, che come in una specie di amalgama magica è riuscito subito a creare un suono di batteria e percussioni perfettamente integrato nelle onde musicali dei No Sound, come se la loro musica aspettasse esattamente quel suono.

Afterthougts, mentre prendeva forma, cresceva anche nella voglia di Giancarlo e degli altri di far sentire al pubblico cosa stava accadendo ed ecco quindi l’uscita mesi fa di At The Pier, un mini EP con alcuni brani che poi confluiranno qui su Afterthougths. Il suono è il loro, sono i Nosound e proprio in questi nove brani sono riusciti a mettere quello che è un punto fermo nella loro carriera. Se negli album precedenti la sensazione era quella di una ricerca sonora, di dover arrivare verso un punto di confluenza, il punto di arrivo è questo.

Le passioni sonore di Giancarlo, dai Pink Floyd passando per i Porcupine Tree prima maniera per arrivare a gruppi come i Sigur Ros si sono fuse creando quel suono che ora è decisamente inconfondibile, la matrice psichedelica dei Pink Floyd fa ancora la parte più grossa.

Un susseguirsi di incastri fluidi e sospesi in atmosfere eteree e la chitarra di Giancarlo che riesce ad essere sia parte integrante ma anche attrice principale con assoli stupendi. Ma è dentro Paralyzed che rimaniamo sorpresi sia dalla grande chitarra straziante sia dalla scelta di cantare in italiano la frase piu toccante del brano

C’é una porta che ho chiuso per sempre senza neanche pensare

C’erano cose dietro che non potrò mai ricordare

il tutto concluso dall’urlo sia di dolore ma anche liberatorio sostenuto dalla grande potenza del suono della band.

Afterthoughts è sia il punto di arrivo di una scelta sonora e di ricerca ma anche il punto di partenza per una nuova visione musicale di un gruppo di musicisti legati da una visione sonora, quella di Giancarlo, ma perfettamente integrati da formare a tutti gli effetti una band.

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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