Recensioni

Musica che resiste

Scritto da Annalisa Nicastro

Le stelle ci guidano nella notte come questi canti nella lotta, nel sacrificio, nella fatica di tanti uomini e donne italiane che hanno pagato con la vita un’idea di pace

Il 25 aprile è una data fondamentale per la storia italiana, si celebra la liberazione dell’Italia dal nazifascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale. In occasione di questo anniversario, Squilibri Editore pubblica un album di quindici canzoni, intitolato “Nella notte ci guidano le stelle. Canti per la Resistenza”, che raccontano in musica l’epopea della Resistenza italiana, arricchiti dai dipinti di Beppe Stasi.
Le stelle ci guidano nella notte come questi canti nella lotta, nel sacrificio, nella fatica di tanti uomini e donne italiane che hanno pagato con la vita un’idea di pace. Una lotta alla quale hanno preso parte tutti: dai monarchici ai cattolici, dai socialisti ai liberali, dai comunisti agli azionisti -conservatori, progressisti e rivoluzionari- impegnati in una lotta contro l’invasore e, allo stesso tempo, contro l’oppressore.
Le quindici canzoni sono state composte appositamente per questo album da alcuni tra i più importanti artisti della scena musicale italiana, come Yo Yo Mundi e Lalli, Paolo Benvegnù, Serena Altavilla e Paolo Monti, Cesare Basile, Marco Rovelli e Teho Teardo, Marlene Kuntz, Kento, Bestierare e Serhat Akbal, Ardecore, PierPaolo Capovilla e Bologna Violenta, Marisa Anderson, Petra Magoni e Alessandro D’Alessandro, Massimo Zamboni, ’A67, Mariposa, Vinicio Capossela e Dimitris Mystakidis.
Canti per la Resistenza ricorda l’importanza della lotta contro l’invasore e contro l’oppressore, una lotta contro l’occupazione nazifascista che è stata anche una guerra civile, come dimostrano molte delle canzoni dell’album (da Paolo Benvegnù ai Marlene Kuntz, dagli Ardecore a Pierpaolo Capovilla & Bologna Violenta, da Petra Magoni & Alessandro D’Alessandro ai Mariposa, da Massimo Zamboni agli ‘A67). Ma la Resistenza italiana non è stata solo una guerra di liberazione, è stata anche una lotta per la pace e per una convivenza civile. Come suggerito dalle canzoni di Cesare Basile e Marco Rovelli con Teho Teardo,in cui si celebrano disertori e renitenti alla leva, la via maestra per una convivenza civile è tracciata dalla pace, da ricercare sempre e ad ogni costo.

Tutte le canzoni qui contenute incarnano i valori universali della democrazia e la canzone più famosa “Bella ciao” rappresenta un grido di libertà che travalica confini e frontiere con un respiro internazionale. Nel cd resistente Bella Ciao è presente in due versioni interpretate rispettivamente dai Yo Yo Mundi e Lalli, in una rarissima versione al femminile, e, in chiusura, da Vinicio Capossela e Dimitris Mystakidis. Il respiro internazionale nel disco è testimoniato anche dalla versione strumentale di Fischia il vento, proposta dall’americana Marisa Anderson, e dalla partecipazione del curdo Serhat Akbal alla rivisitazione di un canto rivoluzionario spagnolo insieme a Kento e Bestierare: presenza importante la sua visto che gli utili del disco saranno devoluti a una resistenza dei nostri giorni, quella curda, e in particolare alla Mezzaluna Rossa Kurdistan.
I brani sono tutti inediti, tranne Il nemico di Massimo Zamboni, e composti per questa antologia, ad eccezione de Il partigiano dei Marlene Kuntzu e di Bella ciao di Vinicio Capossela che, in ogni caso, è la prima volta che vengono pubblicati in un cd.
Il progetto “Canti per la Resistenza” include anche un video realizzato da Francesco Bartoli che, con materiali tratti dal documentario “Giorni di gloria”, racconta la storia della Resistenza italiana.
Con la curatela di Domenico Ferraro, la direzione artistica di Marco Rovelli e il patrocinio di Istituto Nazionale Ferruccio Parri- Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea, Paesaggi della Memoria dell’Antifascismo, della Deportazione, della Resistenza e della Liberazione in Italia, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Archivi della Resistenza, un’iniziativa Squilibri per tenere viva la memoria di una fondamentale eredità morale: per non dimenticare e per ricordarne l’importanza a chi non sa o fa finta di non sapere. Ricordiamoci sempre di continuare a combattere contro ogni forma di oppressione e di violenza.

Nella notte ci guidano le stelle. Canti per la Resistenza,
pp. 36
Squilibri Editore , € 20

Lalli e YoYoMundi, Bella ciao (Alba 1944) 3.20
Paolo Benvegnù, Cervi 3.36
Serena Altavilla e Paolo Monti, Amore ribelle (Forno 1944) 3.24
Cesare Basile, La cartullina 5.02
Marco Rovelli e Teho Teardo, Sbandati 4.33
Marlene Kuntz, Il partigiano 5.11
Kento, Bestierare e Serhat Akbal, A las barricadas 2023 4.49
Ardecore, Figli di nessuno 3.45
Pierpaolo Capovilla e Bologna Violenta, E quei briganti neri 4.08
Marisa Anderson, Fischia il vento 6.28
Petra Magoni e Alessandro D’Alessandro, Attraverso valli e monti 3.11
Massimo Zamboni, Il nemico 4.22 ‘A67,
Napule nun te scurdà 2.54
Mariposa, Megu Felice 5.10
Vinicio Capossela e Dimitris Mystakidis, Bella ciao 2.07

In Copertina uno dei dipinti di Beppe Stasi

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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