Fanno musica per palati fini i frusinati Modern Stars, orientati verso un dualismo che ingloba la modernità dell’elettronica con dei suoni ancestrali fortemente influenzati dai Raga indiani. Il 25 settembre è uscito per MiaCameretta Records il disco di debutto Silver Needles, presentato come un concept sull’evolversi della vita.
La traccia di apertura “Lord I’m Ready”, è una preghiera stracolma di effetti, che pone al vertice di una piramide la voce di Andrea Merolle, sostenuta nel suo movimento spiraliforme da quella del soprano Barbara Margani, ancorata troppo sullo sfondo, a tratti impercettibile, sommersa da un oceano di riverberi.
La batteria di Andrea Sperduti è ancora più lontana, totalmente fuori fuoco. L’invocazione prosegue con “I Hope I Go To Heaven”, ma si ha ancora l’impressione di camminare a vanvera, senza che il gruppo abbia scovato la propria quadra.
Un abuso di echi e di ampie dosi di Psichedelia (“She Comes Now”) ci fa andare oltre, accendendo la luce sul sitar di “Space And Time”, mentre l’aria si fa più rarefatta in “Jesus Walks Alone”, millesimo viaggio senza meta. L’altrove potrebbe essere “Side By Side”, ma il muoversi alla cieca rende l’ascolto più ostico e ci vogliono orecchie piuttosto allenate per comprendere fino in fondo il messaggio lanciato dai Modern Stars.
La cover di “Hey Man” degli Space 3 alza l’asticella del gradimento, arrivando però, fatalmente, in ritardo. La mancanza di equilibrio e un sound indefinito sono dei dazi eccessivamente alti da pagare, relegando il gruppo nel Limbo. Il Paradiso, per ora, può attendere.
Modern Stars – Silver Needles
Fanno musica per palati fini i frusinati Modern Stars, orientati verso un dualismo che ingloba la modernità dell’elettronica con dei suoni ancestrali fortemente influenzati dai Raga indiani