Recensioni

Melvins – Working With God

Dopo l’episodio intitolato Tres Cabrones, ritornano i Melvins con la storica formazione del 1983, quella che prevedeva Mike Dillard dietro le pelli, facendo scivolare Dale Crover al basso. Le canzoni di Working With God sono talmente iconoclastiche ed eterogenee da sembrare una credibile raccolta di b-sides tratte dal loro album più sperimentale, quello Stag del 1996 che chiuse il sodalizio con la Atlantic Records.
Il dissacrante tributo ai Beach Boys di “I Fuck Around”, contrassegnato da un sound intenzionalmente retrò, è già il primo scampolo della follia a cui andremo incontro, e lo faremo con un bel sorrisone stampato sul viso e le tasche dei pantaloni piene di noccioline e coriandoli.
“Negative No No” ingrana la quinta e ci teletrasporta nell’universo di melma e fango dominato dalla chitarra assillante di King Buzzo.
La grezzissima “Bouncing Rock” scompone le molecole dello stoner, impiantandone all’interno il germe del punk rock.
“Caddy Daddy” riprende in mano lo stesso esperimento, rendendolo più commestibile grazie a degli innesti doom e petulanti stop ‘n’ go a non finire. “Brian, The Horse-Faced Goon” si assimila facilmente e può essere dato a piccole dosi anche a chi non frequenta spesso il campetto di gioco del terzetto.
Con la sgangherata “Boy Mike” si sprofonda in una sudicia voragine grunge, ma si torna prontamente in superficie con “Fuck You”, allegra e volutamente ruffiana.
L’intro di “The Great Good Place” ci fa fare un salto temporale di nove anni, riportandoci alla mente le progressioni incalzanti di cui faceva incetta l’album Hostile Ambient Takeover, con la batteria inesorabile e sugli scudi per tutta la durata del lavoro. La forza d’urto di “Hund”, ricca di incisi micidiali, cozza contro la boriosità di “Goodnight Sweet Heart”, un capolinea fumoso e subliminale.
Con questo 24° disco i Melvins si confermano i cani sciolti del music business, degli svalvolati a cui piace confondere, dando una percezione alterata a chi li ascolta. Non stupiamoci, quindi, se, mettendoci le mani in tasca, ci trovassimo a lanciare in aria noccioline e a sgranocchiare coriandoli.

Melvins
Ipecac Recordings

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Giovanni Panebianco

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