Gioite o genti, gioite con noi!!! ebbene sì la scena Ital-core è viva e ci prende a cazzotti in pieno stomaco grazie a tre eroici calabresi, Renato, Luca e Ciccio che, fregandosene delle ultime inclinazioni musicali che imperversano nel Bel Paese ci confezionano un album di ottima fattura. Quaranta minuti di rabbia, potenza e cattiveria musicale che hanno la prerogativa di caricarci come molle.
L’album si apre con un trittico rabbioso con chitarre (Lupus in Fabula, Negli occhi il Gesto, Sergio) che va in crescendo, brano dopo brano per poi prendersi una piccola pausa, tanto per rifiatare un attimo, grazie a “Come se”e “Coppa e Spada” aprendo il sound verso nuovi territori. È un disco che lascia porte aperte sul futuro del combo di Lamezia Terme lasciando intravedere possibilità evolutive di sicuro interesse. La sesta track si intitola “Mia”e, seppure con toni decisamente meno rabbiosi, si fa apprezzare convincendoci pienamente.
La vera sorpresa però si ha quando attacca“L’Ultimo Giro” un brano che già per la lunghezza temporale insolita per il genere stupisce. Ancor più stupisce per la struttura del pezzo, con incisi strumentali notevoli. Trattasi veramente di un ottimo brano!
A chiusura del cd troviamo “Dieci Gradi” brano dove la potenza regna sovrana, evidenziando oltretutto una buona varietà sonora. In definitiva un album che dimostra come l’Hard-Core non solo non sia morto ma anzi goda di buonissima salute!!!
Gigi Fratus
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