Sound&Vision

L’Ultimo Concerto è quello che non c’è stato

Scritto da Stefania Pucci

Avrei fotografato Massimiliano Larocca il 21 Novembre 2020. Non l’ho fatto perché quest’ultimo concerto non è esistito.

Avrebbe dovuto presentare Exit/Enfer, il suo ultimo album, al Circolo Il Progresso il 21 Novembre scorso.
Progresso riallestito e reso sicuro per poco più di 50 avventori ogni sera, rispetto alle centinaia di anime che affollavano il teatro l’anno precedente. Progresso donato di una nuova anima, il Redrum, cafè chantant per pochi eletti, rifugio fatto di parole, di viaggi, rifugio fatto di musica e di sogni interrotti e poi ricostruiti.
Ci sarebbero stati tutti, gli amici di oggi e quelli di ieri, quelli che trovi sempre al tuo fianco in ogni tempo e in ogni luogo e quelli persi e ritrovati, in quell’assurdo luna park che è vivere. Ci sarebbero stati tutti, anche quelli che oggi non sono più qui, sconfitti da un male crudele.
Sarebbe salito sul palco con la sua band, già ridotta dall’esperienza lockdown, ma viva e vitale, avrebbe suonato quelle amare poesie, ricche di una bellezza viva e dolorosa, intrisa di coraggio e sventatezza, di fuoco e ambizione. Avrebbe tracciato un viaggio partito venti anni fa e atterrato stanotte in questo pianeta crudele che è il Progresso, vivo ma barcollante, sventrato di parte della sua popolazione ma arroccato nel materiale resistente e ostinato che ancora vuole vivere, vuole respirare, vuole “assembrare” (che parola orribile abbiamo inventato per giustificare le nostre lontananze).
Avrebbe suonato quel desolante capolavoro che è “Fin du Monde”, previsione e predizione di un mondo oscuro, svuotato dall’amore e da ogni sua gioia, o avrebbe evocato Leonard Cohen, convitato di pietra di quel racconto breve che è “Si chiamava Lulù”.
E noi? Ci saremmo immersi nella musica, avremmo bevuto (sicuramente troppo), avremmo cantato e ci saremmo riconosciuti in quell’isola sfiancata dalle onde che è la nostra età adulta in questi tempi difficili.
E avrei fotografato, avrei cercato il profilo migliore, avrei bestemmiato a mezza voce contro la povertà endemica dei circoli Arci, che non permetterà mai l’acquisto di una luce degna di questo nome, avrei scoperto vette ISO che non sapevo di avere. E avrei fatto quello che so fare meglio, avrei narrato per immagini una storia, la storia di un concerto ma non solo, la storia di una passione bruciante, la storia delle nostre passioni, di quel senso di appartenenza che ci spinge a uscire di casa con ogni tempo, a incontrarci, a scontrarci e a riconoscerci in ogni nota.
Avrei fotografato Massimiliano Larocca il 21 Novembre 2020. Non l’ho fatto perché quest’ultimo concerto non è esistito.

Articolo e Foto di Stefania Pucci

 

https://massimilianolarocca.net/
https://www.facebook.com/progressofirenze.circoloarci
https://www.facebook.com/assculturaleLaChute

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Stefania Pucci

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