Recensioni

Katelyn Tarver – Quitter

Scritto da Roberta Cricelli

Quitter: il manifesto generazionale di Katelyn Tarver tra fragilità, interrogativi e consapevolezze

L’esigenza di raccontarsi mettendo a nudo tanto la maturità acquisita quanto l’inclinazione a porsi domande, senza timore di mostrarsi confusi, contraddittori, fallibili. È un viaggio tra le pieghe del sé quello che Katelyn Tarver condensa nelle undici tracce di “Quitter”, il suo secondo album (disponibile già dal 9 febbraio), mescolando atmosfere leggere (mai frivole) a dialoghi o soliloqui di introspettiva trasversalità.
A poco più di trent’anni, la cantautrice ed attrice californiana assolve la propria interiorità (e di riflesso quella di un’ intera generazione) rispetto alla possibilità di mollare la presa, accettando l’imperfezione e l’inciampo lungo il cammino nonché l’idea che l’esistenza non debba seguire un percorso standardizzato, ricordando come tra la volontà di migliorare e la spasmodica ricerca di perfezione, si collochi l’autodistruzione ovvero un ostacolo che impedisce di abbracciare i limiti e di suggellare una tregua con il proprio senso (iper)critico .
Brindando al coraggio di definirsi benevolmente rinunciataria e semplicemente una persona, Tarver non smette di domandarsi cosa renda la vita degna di essere vissuta (tra piccole cose, intense relazioni e fatui abbagli) e se davvero chiudere gli occhi davanti alla realtà, ignorandola, possa essere la panacea di tutti i mali o incarnare solo un’illusione.
La pasta vocale dell’artista è figlia di questo tempo: limpida, con qualche increspatura, da cui fanno capolino le nostalgie e i tormenti di chi conosce il potere della parola manipolata, il desiderio di trasformare ciò che si vive in una favola (che poi odora di artefatto) e il pensiero che in alcune occasioni, l’unica cosa da fare sia voltare pagina allontanandosi dal dolore.
Lei, cresciuta sotto le luci della ribalta, tra palcoscenico e piccolo schermo, non nasconde la paura verso ciò che è, così come la fascinazione nei confronti di quello che avrebbe potuto essere senza un riflettore puntato in viso.
Un ‘esposizione rivelatasi croce e delizia, la spinge a chiedersi se senza il denaro e la fama avrebbe comunque qualcosa da mostrare o manterrebbe un valore agli occhi di chi oggi la ama, quei pochi veri amici che è difficile incontrare, riconoscere e non perdere.
Un invito, quello di Katelyn Tarver ad accogliere (non senza conflittualità intime) splendori e misfatti del proprio io, abituandosi a non rinnegare niente, dal momento che non può esistere il bene senza il male.
Perché lasciar andare non è sempre un errore, a volte è una prova di forza e di autodeterminazione, rintracciabile sulle frequenze della musica e dell’esistenza.
In un turbinio lento ma costante, capace di seguire l’incedere pop- folk dei giorni allegri e l’intensità cupa e contrita delle giornate più caotiche, immobile, disteso su un letto, idealmente si muove il corpo di una giovane donna alla scoperta di sé e nel farsi immagine cantautorale lascia una traccia autobiografica delicata e al contempo incisiva.
Un sussurro, un urlo sottopalco, un silenzio sottopelle, un quesito e una risposta. Le canzoni di Katelyn Tarver somigliano a chi le confeziona e forse non solo.

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Ufficio stampa: Ja.La Media 

About the author

Roberta Cricelli

Nata a Catanzaro. Classe 1995. Si diploma al Liceo delle Scienze Umane “E. Fermi” di Catanzaro. Si laurea in Sociologia all’Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro e studia Metodi e linguaggi del giornalismo all’Università degli Studi di Messina. Giornalista pubblicista scrive per: la redazione catanzarese de “Il Quotidiano del Sud” , il mensile “Catanzaro City Magazine”, cura la rubrica “Riflessioni allo specchio per “Catanzaro Informa” ed alcuni sui articoli scientifico- divulgativi sono presenti su “Sociologicamente.it”, collabora con l’associazione culturale “ Calabria Contatto”, cura insieme alla poetessa Doris Bellomusto dei contributi per il blog di Radio Ciak e si diletta tra pensieri in versi e in prosa.
Nel 2014 vince una Borsa di studio nell’ambito dell’iniziativa “Pace e Dialogo con le Nuove Generazioni” promossa dal Rotary Club Distretto 2100 per il saggio “L’eterna esigenza dell’uomo”. Nel 2018 è tra i poeti selezionati nell’ ambito della VII edizione del premio “Alda Merini” promosso dall’ Accademia dei Bronzi di Catanzaro per far parte dell’antologia “Versi per Alda” con la poesia “Fenice”. Ad Aprile 2019- Si classifica al PRIMO POSTO al concorso “Calabria in Versi 2019” indetto da “Calabria Contatto” con la poesia “Radices” contenuta nel booklet omonimo del concorso insieme al componimento “Gea- Madre Terra” ed entra a far parte della giuria di qualità delle successive edizioni nella sezione Poesia e del team associativo. A luglio 2019- Il componimento “Intensa- Mente” è tra le opere selezionate nella I edizione del concorso Nazionale di Poesia "Dantebus”. A settembre 2019- Il componimento “marzo” viene inserito nel Calendario 2020 de “L'Albero di Kery ONLUS” nell’ambito del primo concorso di poesia “Rime tra gli alberi” dalla stessa indetto. A giugno 2020- Il componimento “Risacca” è tra le opere selezionate come finalista web nell’ambito del contest “I corpi e i luoghi” indetto dall’ “Accademia Mondiale della Poesia” A luglio 2021- Si classifica al TERZO POSTO alla I edizione “Premio Nazionale di Poesia La Masnada” sezione poesia inedita. Da agosto 2021-Redige recensioni su volumi a tema calabro o di autori calabri per la rubrica “Calabria Libri” sulla piattaforma calabriacontatto.it. A novembre 2021- Cura la prefazione della silloge “In 7 parole” di Italo Cirene (VJ Edizioni). A dicembre 2021 Il componimento “L’acrobata” è pubblicato nel volume “Avvocati. Ritratti di una professione” di Gianluca Bellacoscia (YoucanPrint). A Maggio 2022- ll componimento “a(Essenza)” è selezionato per la pubblicazione all’interno della collana di autori vari “Libro Verde (IVVI Editore).

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