Una sorta di regola non scritta dell’hip-hop americano prevede che qualsivoglia mixtape sponsorizzato dall’istituzione DJ Drama venga in qualche modo accolto da responsi positivi e vari plausi. E sebbene spesso sia più il co-sign di Drama che la qualità dell’artista a generare tali responsi, stavolta si tratta di una figura realmente talentuosa e meritevole d’attenzione. In Due Time è il premio per gli sforzi del 23enne di Atlanta K Camp, finalmente giunto al riconoscimento su scala nazionale grazie alla hit “Money Baby” e al suo ibridismo, a metà tra rap e R&B.
Lo stile di K Camp alterna una vocalità pulita ed educata a un’abbondante ricorso al party-rap, dicotomia che lo rende capace di trovarsi a suo agio su svariati tappeti sonori. L’incipit del progetto ne è chiaro esempio: la morbida e profonda title track lo vede impegnato a glorificare il suo impegno e la scalata al successo, amalgamandone le strofe con un armonico inciso, mentre “Turn Up For A Check” e “Turn Up The Night” sono perfette colonne sonore da tiratardi, la prima irruente ed energica (inevitabile visto il beat di Sonny Digital), la seconda nettamente più melodica e suadente.
La parte centrale di In Due Time è più che altro votata al riprodurre atmosfere rilassate e accoglienti, più aderenti all’R&B, per dar sfogo alla vena originale di K Camp. “Good Weed Bad Bitch” è costruita su leggeri orchestrali e una melodia portante di synth, ma la sua lentezza lascia abbastanza spazi vuoti perché K Camp li riempia, melodizzando liberamente sui suoi passatempi preferiti. Ma è “Blessing” a rubare la scena, sia per l’affinità ai temi amorosi che per la sofficità del beat di Young Ex. Chitarre, archi e la perfetta scelta degli snap come percussione ne fanno una strumentale sulla quale non sarebbe strano trovare nomi più noti come Chris Brown o Trey Songz; tuttavia, è stato K Camp ad accaparrarsi questa gemma nascosta, facendone, grazie al suo innato senso della melodia, la traccia migliore dell’intero tape in coabitazione con “Money Baby”.
Perché, per quanto K Camp possa esser portato per l’R&B, è stato questo pezzo a renderlo definitivamente celebre. Terzo elemento della trilogia club che con “Off The Floor” e “Cut Her Off” chiude il tape, “Money Baby” è un gioioso inno alla vita e alla soddisfazione di desideri e vizi tramite (qualora non lo so fosse evinto dal titolo) i soldi. Camp qui spartisce il compito con il crooner autotunizzato Kwony Cash, più euforico di lui e quindi perfetto per il crescendo melodico dei corni del beat di Big Fruit, anch’esso beneficiante della risonanza nazionale ottenuta dal pezzo.
Impossibile da ignorare e da apprezzare, “Money Baby” è la prima vera hit di K Camp, giusto premio per un artista presente già da diversi anni nella scena di Atlanta nonostante i soli ventitré anni, e con svariati mixtape alle spalle. Sulla scia di concittadini come Future, Rich Homie Quan e Young Thug, K Camp e il suo successo non sono altro che l’ennesimo segnale da parte di una corrente musicale tra strada e melodia che reclama sempre più esplicitamente uno spazio nell’industria musicale americana.
Patrizio Corda
K Camp
In Due Time
Tipo: Mixtape
Label: 4-27 Music
Tracce: 11