Dopo la pausa estiva, ritorna la rubrica Me&Blues. Mi sono fermato ,ma non allontanato. E’ stata una parentesi molto produttiva. Non sono mancate le nuove letture, la partecipazione ad eventi Blues e la nascita di nuovi rapporti di collaborazione.
Tutto questo senza aver trascurato l’ascolto di nuovo materiale, che vi assicuro è stato ricco di novità. Al primo posto di questa rovente estate metto Kingdom di Amanda Fish.Un altro colpo messo a segno dalla VizzTone di Boston, che hanno supportato la nostra amica nel 2014 con l’uscita di Down in the dirt (Blues Blast Music Award Sean Costello Rising Star) e nel 2019 con Free, Blues Music Award come migliore album di artista emergente. Insomma un inizio di carriera col botto, che non lascia dubbi sul futuro. Amanda Fish è una polistrumentista americana, sorella maggiore della più nota Samantha. Fin da ragazza ha sempre gestito la sua crescita professionale in silenzio e con molta moderazione. I primi insegnamenti arrivano dai suoi genitori, mentre la sua vera formazione artistica nasce e cresce grazie agli ascolti di alcuni grandi del Rock Blues come Stevie Ray Vaugan e Rolling Stones. Kingdom per sei anni è stato un cantiere aperto. Un disco fortemente influenzato da vicende come la pandemia e la corruzione, eventi visti attraverso gli occhi di un giovane genitore preoccupato per il futuro dei suoi figli. Da sempre molto attenta ai testi,Amanda Fish ci porta verso un viaggio di fede e speranza accompagnato da un messaggio d’amore e verità. Il suo impegno politico e nel sociale non la distraggono, riesce sempre a regalarci musica di qualità. Con Kingdom ci consegna dieci brani originali cantati con potenza e determinazione. Un Blues Rock tosto che mette in evidenza le sue grandi doti. Chitarre dal suono naturale e libere da marchingegni vari, con una ritmica incensante che in alcuni momenti ricorda i grandi del rock degli anni 70. Lou Reed ???? A dimostrazione di quanto scritto ,il 14 Giugno è uscito il primo singolo. Un brano che parla dell’operazione Mockingbird ,nata durante la Guerra Fredda con con un chiaro obiettivo: diffondere disinformazione e falsa propaganda per influenzare ,attraverso i media nazionali, l’opinione pubblica. Vera ingegneria sociale fatta con armi cognitive per le cosi dette neuro guerre. La sua è una scrittura impavida da donna cazzuta. L’album, uscito a Luglio di quest’anno, devo dire che non mi ha subito colpito, sicuramente sarà stata la canicola ad offuscarne l’ascolto. La svolta dopo una mia trasferta.La mia auto affrontava l’asfalto rovente, con l’aria condizionata in modalità “a palla” le note di Kingdom lentamente alleggerivano il viaggio. Stavo scoprendo uno dei lavori più interessanti de 2024.
Vi segnalo Mother, pianoforte e voce, un brano di una intensità unica che toglie il respiro e The Hard Way una ballata accattivante che molti dj radiofonici dovrebbero inserire nelle loro scalette. Amanda Fish entra, con merito, nel cerchio magico delle nuove generazioni Rock Blues, grazie ai suoi maestri ma di sicuro grazie alla sua personalità.