Interviste

James Jonathan Clancy

Volevo cercare di unire da una parte la tradizione folk-rock più cosmica e psichedelica alla musica proto-elettronica, all’ambient spirituale, cercando una strada che fosse più vicina ad un vero e proprio viaggio sonoro

L’artista italo-canadese James Jonathan Clancy torna sette anni dopo l’ultimo disco con il suo primo album a suo nome. “Sprecato” è uscito il 2 febbraio per la Maple Death Records da lui stesso fondata ed è un disco che accoglie diverse contaminazioni musicali, dal folk, alla protoelettronica passando per psichedelia e minimalismo.
Clancy si è avvalso della collaborazione di amici e ospiti internazionali del panorama artistico e musicale, tra cui: Enrico Gabrielli, Stefano Pilia, Andrea Belfi, Francesca Bono, oltre ai componenti della sua band: Dominique Vaccaro (chitarre), Andrea De Franco (synth), Kyle Knapp (sax). L’album è stato composto e registrato tra Bologna e Londra e presenta la collaborazione grafica e visiva di Michelangelo Setola autore dell’opera Gli Sprecati (Canicola Edizioni 2020) con il quale Clancy condivide una visione di “pastorale urbana” quasi apocalittica che emerge nelle sonorità del disco portando all’estremo la tematica dell’alienazione attraverso un viaggio che va oltre il reale.

Puoi raccontarci del nuovo album iniziando proprio dal titolo scritto in lingua italiana: a cosa fa riferimento e cosa affrontano i brani?
Si tratta di un riferimento diretto a ‘Gli Sprecati’ di Michelangelo Setola (Canicola Edizioni). Il suo libro a fumetti è stata la miccia che ha fatto partire la scrittura del disco. Aveva scelto di coinvolgermi mandandomi delle tavole che poi sarebbero diventate la sua storia e io gli mandavo delle brevi tracce in risposta. Mi piaceva mantenere il titolo (al singolare) perché oltre alla tematica in comune si sposa con la piega che hanno poi preso le canzoni. Un viaggio allucinato dove nel libro di Setola i protagonisti sono schiacciati da un immaginario alieno, sopraffatti dalle macchine, mentre nel disco una figura sognante si aggira sopraffatta dagli eventi, dalle emozioni e dallo spaesamento mentale. Poi scherzando con Setola, ci definiamo spesso ‘Sprecati’, non arriviamo mai al tondo perfetto, c’è un momento dove deragliamo sempre nelle nostre cose e ci buttiamo via.

La tua musica abbraccia molti generi. A quale in particolare ti senti più legato come ascoltatore e come artista?
Come ascoltatore, direi probabilmente troppe cose. Come artista mi piace l’idea di canalizzare nella forma-canzone più aperta possibile la sperimentazione. In questo volevo cercare di unire da una parte la tradizione folk-rock più cosmica e psichedelica alla musica proto-elettronica, all’ambient spirituale, cercando una strada che fosse più vicina ad un vero e proprio viaggio sonoro.

Bio Jonathan Clancy
Jonathan Clancy, musicista con His Clancyness, A Classic Education, Settlefish e Brutal Birthday, fonda Maple Death Records nel 2015, etichetta che si colloca al crocevia tra noise, post-punk, psych, industrial, ambient, rock’n’roll e sperimentazione. Con i suoi progetti artistici ha suonato praticamente ovunque con lunghissimi tour soprattutto nel Nord America e in Europa/Uk. Le sue band hanno partecipato a festival come Primavera Sound, CMJ, All Tomorrow’s Parties, The Great Escape, Eurosonic, SXSW, Tora Tora e hanno registrato session per BBC e Radio Rai.
La sua label Maple Death ha pubblicato i lavori di Cindy Lee, Holiday Inn, Havah, Krano, WOW, Blak Saagan, Bono / Burattini attirando l’attenzione di magazine e siti soprattutto stranieri come Gorilla Vs Bear, NPR, Inverted Audio, The Quietus, Aquarium Drunkard, Stereogum, Pitchfork, BBC6.
Dal 2017 lavora tra Londra e Bologna per la label inglese Fire Records/Earth Recordings.
Jonathan ha all’attivo programmi radio per Radio Raheem (Milano), NTS (UK), Kiosk Radio (Bruxelles) e Soho Radio (UK) ed è stato direttore artistico di Radio Città Del Capo (Bologna). Nel 2023/24 pubblicherà un album a nome James Jonathan Clancy.

https://www.facebook.com/jamesjonathanclancy/

https://www.instagram.com/clancyness/

https://mapledeath.lnk.to/JJCSprecato

https://www.instagram.com/mapledeathrecords/

https://www.facebook.com/mapledeathrecords/

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi