“Secondo me i buoni” é il secondo album di Ila Rosso cantautore piemontese che si definisce “cantastorie laureato in fisica”. Non é solo questo modo di definirsi che fa di lui un cantautore “particolare”, ma anche il suo modo di raccontare alla maniera dei cantautori di una volta. L’album nasce dalla riflessione su chi siano i buoni nella società attuale in cui domina la dissolutezza a discapito della moralità e il cantautore a ritmo di swing, tanghi e ballate dimostra la propria versatilità nel descrivere le diverse situazioni in modo pungente, realistico, sincero e talvolta surreale.
“La canzone dei Murazzi” , il cui video é stato pubblicato in anteprima sulla Stampa, apre l’album descrivendo la vita notturna Torinese. In “Casi Popolari” Ila Rosso descrive in modo fortemente realistico un fenomeno che é ormai diffuso nella società in cui siamo “imbambolati di tecnologia, resi impotenti di fantasia, corriamo ancora nella via dietro alle briciole di una poesia”.
“Cerco l’azzurro” é ancora una volta una canzone di polemica nei confronti della mancanza di un vero e proprio sentimento patriottico che rinasce soltanto in occasione delle partite della nazionale di calcio. L’allegra “Filastrocca dei Mesi” é una vivace canzonetta che entra in testa sin dal primo ascolto ed é un rincorrersi di modi di dire che si succedono come accade con i mesi nel tempo che scorre sempre allo stesso modo, anche perché “il sessantotto é stato uno e tutti gli altri son nessuno”.
Si cambia completamente tenore in “Galeotto e Libertà” in cui vi é, sulle note di un pianoforte, una dichiarazione d’amore di un galeotto a una libertà personificata che non vuole più amarlo e che il galeotto imbarazzato rimane a guardare da lontano soffrendone l’astinenza.
“Secondo me i buoni” che arriva dopo due anni dall’uscita di “La bellapresenza” é segno di una crescita artistica del cantautore che riesce con maestria a spaziare tra i più disparati temi e generi musicali. Degni di nota anche gli arrangiamenti dei brani.
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