Interviste

Il rock di Vasco Rossi si tinge di jazz

Scritto da Lucia Castagna

Tromba e pianoforte per i più grandi successi del nostro rocker nazionale rivisitati in una chiave inedita e sorprendente. In un album appena uscito anche negli Stati Uniti

Il rock graffiante di Vasco Rossi si tinge di sfumature jazz nelle atmosfere sofisticate del duo Marco Vezzoso e Alessandro Collina, che ripropongono una nuova lettura dei suoi pezzi più famosi. Quindici brani, da “Vita spericolata” a “Albachiara”, “Un mondo migliore”, “Siamo solo noi”, “Una splendida giornata” e tutti quei successi che abbiamo amato e cantato mille volte insieme a lui, adesso tornano a emozionarci e sorprenderci in queste versioni in cui la tromba ha quasi il suono inaspettato della voce, e il pianoforte è un abbraccio di velluto, in una metamorfosi che unisce il rock al jazz, passando per sonorità proprie della musica classica e della world music.
“Pure se sono ormai passati quasi quarant’anni dall’uscita di “Vita spericolata”, e oggi la vita è diversa, forse più consapevole, con più spazio per le riflessioni, farne una versione distante dall’originale, musica strumentale allo stato puro, ci ha dato l’idea di poter regalare nuove emozioni alle nuove generazioni che l’ascolteranno”.
Vezzoso e Collina, duo inedito per un sodalizio fortunato, nel 2014 hanno iniziato un percorso di grande successo internazionale partendo dal Giappone, in un tour trionfale che li aveva portati a Tokio e Osaka, e poi altre tappe in Cambogia, Indonesia, Malesia, Repubblica Ceca, Norvegia, Cina e Turchia.

“Uscendo dall’Italia, ti rendi conto che la nostra musica è forse la più amata del mondo, e noi troppo spesso ce ne dimentichiamo, e continuiamo a scimmiottare generi che poco ci appartengono, ma che vanno di moda…” dicono con una specie di vaga malinconia. Loro che nel 2019 hanno rappresentato il nostro Paese al primo Festival Europeo del jazz a Canton, ripropongono vari generi di estrazioni pop, da “Caruso”, “O sole mio”, “Guarda che Luna”, “Tintarella di luna”, in quello stile strumentale che esalta la composizione e non ha bisogno di parole, perché gli strumenti stessi diventano parole. E citano con sottile orgoglio quello che diceva Miles Davis: “Una melodia è perfetta quando non ha bisogno di parole”
Così era nata l’idea di “Sally”, una delle canzoni più intimiste e romantiche di Vasco, che due anni fa avevano inserito nel disco “Italian Spirit”, ricevendo l’apprezzamento dello stesso rocker. E da lì, il passo verso un doppio album interamente dedicato ai suoi grandi successi è stato quasi un percorso naturale, con l’ambizione di aprire nuovi orizzonti verso il jazz a quel grande pubblico tutto sbilanciato sul pop che di solito lo segue negli spazi immensi degli stadi.
In “Kind of Vasco”, appena uscito anche negli Stati Uniti, Marco Vezzoso, che ama Miles Davis e Chet Baker, ha portato il suono sinuoso della sua tromba sulle note di questo straordinario repertorio, quasi rivestendolo di nuovo, mentre la dolcezza del pianoforte di Alessandro Collina diventa una carezza lieve sui versi ruvidi delle sue canzoni, e sulle percussioni di Andrea Marchesini. Con la partecipazione straordinaria di un’orchestra d’archi diretta dal maestro Corrado Trabuio e del violinista indiano Neyveli S. Radhakrishna, a creare atmosfere ancora più rarefatte e preziose.
“Abbiamo portato la nostra musica in mezzo mondo. Con Vasco, era anche un modo di tornare a casa, una sfida per imporre a un pubblico più vasto un genere visto sempre troppo di nicchia. E dalle prime reazioni, forse ci stiamo un po’ riuscendo…”. Dicono con soddisfazione.
Magari, l’anno prossimo potremmo vedervi a Sanremo?
“Al massimo, forse ad Albenga. Marco vive a Nizza, e ci troviamo lì per provare e incidere. Magari un giorno potremmo andare insieme a Sanremo per fare la spesa …”.

About the author

Lucia Castagna

Lucia Castagna, innamorata da sempre della parola e delle cose da raccontare, giornalista professionista, è arrivata alle testate
di maggiore prestigio come inviata, capo redattore e direttore. Autore televisivo e docente di comunicazione, sta scrivendo il
suo primo romanzo.

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