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“Fatti di umani”. Il breve trattato semiserio di antropologia culturale targato Elisa Rovesta

Scritto da Roberta Cricelli

Noi, maschere, dissimulatori, artefici di narrazioni, esseri bifronte in questo grande e finitamente infinito cerchio della vita. IL racconto tra i racconti, nelle cui increspature accade quel niente che, come aveva intuito Eugenio Montale, è già tutto.

“Un bel giorno ti accorgi che esisti, che sei parte del mondo anche tu”, cantava Ivana Spagna nel 1994.
Pare seguire l’atto rivelatore di una giostra vitalistica (di cui ciascuno è attore e spettatore al contempo), che sembrano posizionarsi i quindici tasselli a cui Elisa Rovesta offre una disposizione ironicamente autentica in “Fatti di umani- Racconti in cui non succede niente”.

La formula dei racconti brevi che si presentano nell’ordine cronologico in cui sono nati, incarna il modo più istantaneo, divertente e divertito con il quale provo a restituire delle storie esattamente per come vorrei leggerle, facendole giungere subito al punto seppur densi di dettagli, tanto che, spesso qualcuno crede vi siano precisi riferimenti biografici e autobiografici. In realtà, ciascun personaggio ed ogni scena sono un ritratto di ciò che ho captato osservando il reale, quindi in parte anche una fotografia mia e di tanti altri (tra confessioni e verità mai ammesse), senza scivolare in attribuzioni dirette o derive morali
– precisa la scrittrice mantovana, abituata a muoversi tra confini giuridici e comunicativi, esplorando le risorse umane.
Nel nuovo vestito, confezionato da NFC edizioni (dopo una prima esperienza con il Rio nel 2021), la pubblicazione frizzante e sopra le righe, immaginata come il secondo capitolo di un percorso iniziato con “Umanistili e una ballerina sulla luna”, assume i contorni di un affresco verista, declinato in sfumatura caricaturale (la postfazione a firma dello storico dell’arte Gabriello Milantoni né da conto con dovizia di particolari), si fa largo sul palco d’ inchiostro, una gamma di umanoidi, frutto di una certosina tipizzazione, in grado di spaziare tanto nell’ orizzonte dell’ osservazione concreta, quanto nell’iperuranica astrazione surrealista, di chi sdogana i difetti con un sorriso, sdrammatizza ma non cela le fragilità endemiche e sistemiche di un universo sregolato, i cui abitanti, se guardati da vicino, son tutti delle affascinanti creature splendidamente contraddittorie, delle quali scoprirsi riflesso oppure l’ opposto, senza salire (l’autrice sfodera l’arguta imparzialità di un arbitro incorruttibile e mai invasore di campo) sullo scranno del giudice inquisitore.
Pagina dopo pagina, infatti sembrerà di vedere fluttuare nel girone di comuni eletti, l’identikit di profili conosciuti o anche solo sfiorati per pochi secondi. Si è catturati dal volto del nutrizionista incazzato che incute soggezione mentre disquisisce con l’architetto che conosce il Palladio (il cui gusto estremo è indiscutibile), su quanto sia fastidiosamente imperante la sindrome dello spugnato giallo, fin quando la stessa non diventerà un must del quale neppure un influencer degno di questo nome potrà fare a meno , quasi fosse una soft skill manageriale imprescindibile, pari all’ inclinazione nell’essere attratti da un amore tossichino, oscillando in imperfetto equilibrio tra chi incarna l’ essere un single che sta bene così e chi si accontenta della bugia amorosa del “è praticamente finita”, simile a quella che ci invita a prediligere la bellezza interiore quando ci sentiamo dei brutti anatroccoli.

Mi piace cedere la parola ai protagonisti dei racconti- ammette Rovesta- lasciando che il loro linguaggio e la loro autodeterminazione emergano in tutta la complessità che contraddistingue pure temi di un certo spessore (quale quello dei disturbi alimentari cui sono molto attenta), facendo in modo di preservare la descrizione delle dinamiche, senza offrire soluzioni o prendere le parti di qualcuno e neppure  abbracciando la retorica spicciola ma adoperandomi affinché le cose si mostrino per come avvengono  e trovino una propria collocazione autonoma, spesso corale, con tono leggero. Tale linea ha caratterizzato i primi due libri e mi impegnerò a riproporla in una chiave ancora da definire nella terza parte di questa trilogia narrativa. Se da scrittrice sono affascinata dai tipi umani, da curatrice di una rubrica su “Panorama”, intitolata “Stili Umani”, mi sforzo di intercettare con piglio rigoroso ma sempre ironico, la particolarità delle tendenze che ci assorbono. Si tratta di due approcci differenti nel guardare all’oggi che mi appassionano in egual misura.

Li ritroveremo lì, i subumani “disegnati” da Elisa Rovesta, più umani che mai, a giocare con le carte della loro esistenza come se si trovassero in un gigantesco acquario di darwiniana memoria (scientifica e televisiva) della riviera romagnola, nel quale (facendo eco ad una commedia umana polifonica dal sapore vanziniano) la loro creatrice li ha fatti accomodare fino alla prossima avventura.
La nuova esperienza letteraria attesa entro la fine dell’anno, tra accenti stilistici consolidati e sorprese narratologiche, confermerà forse, tra riso e consapevolezza, che la domanda simbolo di un noto talk contemporaneo “Lei che belva si sente?”, sia rivolta proprio a noi. Noi, maschere, dissimulatori, artefici di narrazioni, esseri bifronte in questo grande e finitamente infinito cerchio della vita. IL racconto tra i racconti, nelle cui increspature accade quel niente che, come aveva intuito Eugenio Montale, è già tutto.

https://www.elisarovesta.it/
https://nfcedizioni.com/

About the author

Roberta Cricelli

Nata a Catanzaro. Classe 1995. Si diploma al Liceo delle Scienze Umane “E. Fermi” di Catanzaro. Si laurea in Sociologia all’Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro e studia Metodi e linguaggi del giornalismo all’Università degli Studi di Messina. Giornalista pubblicista scrive per: la redazione catanzarese de “Il Quotidiano del Sud” , il mensile “Catanzaro City Magazine”, cura la rubrica “Riflessioni allo specchio per “Catanzaro Informa” ed alcuni sui articoli scientifico- divulgativi sono presenti su “Sociologicamente.it”, collabora con l’associazione culturale “ Calabria Contatto”, cura insieme alla poetessa Doris Bellomusto dei contributi per il blog di Radio Ciak e si diletta tra pensieri in versi e in prosa.
Nel 2014 vince una Borsa di studio nell’ambito dell’iniziativa “Pace e Dialogo con le Nuove Generazioni” promossa dal Rotary Club Distretto 2100 per il saggio “L’eterna esigenza dell’uomo”. Nel 2018 è tra i poeti selezionati nell’ ambito della VII edizione del premio “Alda Merini” promosso dall’ Accademia dei Bronzi di Catanzaro per far parte dell’antologia “Versi per Alda” con la poesia “Fenice”. Ad Aprile 2019- Si classifica al PRIMO POSTO al concorso “Calabria in Versi 2019” indetto da “Calabria Contatto” con la poesia “Radices” contenuta nel booklet omonimo del concorso insieme al componimento “Gea- Madre Terra” ed entra a far parte della giuria di qualità delle successive edizioni nella sezione Poesia e del team associativo. A luglio 2019- Il componimento “Intensa- Mente” è tra le opere selezionate nella I edizione del concorso Nazionale di Poesia "Dantebus”. A settembre 2019- Il componimento “marzo” viene inserito nel Calendario 2020 de “L'Albero di Kery ONLUS” nell’ambito del primo concorso di poesia “Rime tra gli alberi” dalla stessa indetto. A giugno 2020- Il componimento “Risacca” è tra le opere selezionate come finalista web nell’ambito del contest “I corpi e i luoghi” indetto dall’ “Accademia Mondiale della Poesia” A luglio 2021- Si classifica al TERZO POSTO alla I edizione “Premio Nazionale di Poesia La Masnada” sezione poesia inedita. Da agosto 2021-Redige recensioni su volumi a tema calabro o di autori calabri per la rubrica “Calabria Libri” sulla piattaforma calabriacontatto.it. A novembre 2021- Cura la prefazione della silloge “In 7 parole” di Italo Cirene (VJ Edizioni). A dicembre 2021 Il componimento “L’acrobata” è pubblicato nel volume “Avvocati. Ritratti di una professione” di Gianluca Bellacoscia (YoucanPrint). A Maggio 2022- ll componimento “a(Essenza)” è selezionato per la pubblicazione all’interno della collana di autori vari “Libro Verde (IVVI Editore).

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