Interviste

Nessie

Il progetto è nato per aiutarmi ad accettare il mio essere e le mie problematiche; attraverso la musica ho cercato di metabolizzare tutto e in parte di accettarlo, dovevo comprendere di non essere sbagliata.

Da venerdì 5 gennaio è disponibile su tutti gli store digitali e piattaforme di streaming “Perdonami Lacie”, il singolo d’esordio di Nessie, una giovane cantante napoletana che dopo aver affrontato una serie di dure prove che la vita le ha riservato si butta a capofitto nella musica, sua personale ancora di salvezza e mezzo per esorcizzare il dolore fisico e mentale. Tematiche importanti che abbiamo affrontato insieme in questa intervista.

Domanda a bruciapelo: chi è la Lacie del titolo?
Lacie è una parte di me, la parte che ha sempre cercato l’approvazione delle persone che ha sempre cercato di essere diversa per piacere e compiacere gli altri. Fortunatamente sono riuscita a lasciarmela alle spalle e ad essere chi sono davvero senza vergognarmene.

Che ambizioni hai in ambito musicale?
Spero di riuscire ad esibirmi su un palco mio un giorno, il mio sogno sarebbe avere la gente in fila dalla mattina per assistere ad un mio concerto. So che con il supporto del mio team e del mio producer V_Rus ci riuscirò prima o poi.

A quale target generazionale vedi rivolta la tua musica?
Generazione X e generazione Z, sicuramente. È difficile che un progetto “nuovo” venga accettato o supportato da generazioni precedenti a queste.

Ciò che mi ha colpito è il respiro internazionale del tuo brano, rivedendoci all’interno band come The Birthday Massacre, Night Club, ma anche la celebre Poppy. Sono artisti che fanno parte del tuo bagaglio sonoro?
Sono artisti che ho avuto la fortuna di ascoltare da giovanissima soprattutto grazie a persone più grandi di me, che mi hanno avvicinato alla musica rock, al punk, al metal e ad tanti altri tipi di musica. I progetti elencati sono quelli che mi hanno affascinato di più e che ho reso parte di me.

Quanto di autobiografico c’è in questa canzone? Quando hai pensato che la musica poteva essere una strada giusta da percorrere?
La canzone è totalmente autobiografica, una mia psicoterapeuta mi convinse a riprendere a cantare dopo un periodo di stop. Il progetto è nato per aiutarmi ad accettare il mio essere e le mie problematiche; attraverso la musica ho cercato di metabolizzare tutto e in parte di accettarlo, dovevo comprendere di non essere sbagliata. Quando ci sono riuscita ho capito che la musica era la mia strada.

Come è nata questa collaborazione compositiva con Etta?
Etta mi è stata presentata da V_Rus, i miei testi erano stroppo contorti ed estemporanei, avevo bisogno di qualcuno che mettesse in ordine le idee e che mi aiutasse con la metrica. Siamo state un’ottima squadra.

Chiudi gli occhi e pensa a te stessa tra dieci anni: come ti immagini?
Oddio, questa è difficile. Mi immagino su un grande palco, magari in tour in giro per l’Italia, sicuramente nel mio futuro ci vedo tanta musica.

Sollevante Press

B Music Records

About the author

Giovanni Panebianco

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