Interviste

Etta 

Sono sempre la stessa, solo più incazzata

Inquieta e irriverente Etta, nome d’arte di Maria Antonietta Di Marco, nota al grande pubblico per aver partecipato a X-Factor, nel 2021, e per aver vinto Area Sanremo, con il suo nuovo EP intitolato Stress abbandona definitivamente l’hip hop e le sonorità catchy e si butta a capofitto con potenza e prepotenza nel modo del rock. Abbiamo voluto parlare con lei delle sue scelte a livello artistico e non solo.

Mi ha colpito la tua svolta stilistica: vuoi raccontarci la sua genesi spontanea?
È stato tutto molto naturale. Pian piano ricercavo qualcosa sempre di più estremo e reale nella musica. Da lì l’esigenza di suonare con una band e di liberarmi completamente da tutti i filtri, urlando dei messaggi e auto ironizzando sulla mia vita. Sono sempre la stessa solo più incazzata.

Come mai hai scelto di chiamare il tuo nuovo EP Stress?
Lo stress è una costante nella mia vita, ho imparato a sopravvivere convivendoci. Adesso quasi mi piace stare sotto pressione, riesco a fare tanto e a rendere molto di più. Anche la mia musica nasce dallo stress.

Quali artisti ti hanno influenzato principalmente nella stesura di questo EP?
Devo ammettere che non ho avuto grandi riferimenti per il cantato e la scrittura, sono felice di aver trovato il mio modo di farlo. Per il sound e la wave mi sono ispirata a tutto il mondo Nu Metal degli anni 2000 includendo soprattutto i Rage Against the Machine.

Il disco si chiude con un omaggio a Vasco Rossi: quanto è stata importante la sua figura per la tua carriera artistica?
Oddio in realtà poco. È stato importante nella mia sfera emotiva. Vasco ha fatto da colonna sonora in parecchi momenti della mia vita. Non poteva mancare anche in questo.

“B4” invece apre l’album e segna un taglio con il passato. Da dove arriva questa tua urgenza?
Delle delusioni. Sono molto solare e fiduciosa, ma forse per questo le delusioni scatenano in me tanta rabbia. Sono stata delusa da persone, dal mondo e dalla stessa musica. Queste cicatrici ti restano, quindi ho deciso di curarle esorcizzando il dolore. Ironizzo su quello che è stato e vado avanti, ma il sapore dolce amaro rimarrà per sempre.

Che ricordi hai della tua esperienza a X-Factor? Ti sentiresti di consigliare il percorso dei talent show a chi svolge il tuo mestiere ma fatica ad emergere?
Assolutamente sì. È una fonte di crescita inesauribile. X-Factor mi ha dato la possibilità di confrontarmi con artisti forti dalle idee molto chiare. Io non le avevo, sapevo una sola cosa: volevo fare musica. Quindi niente, eccoci qui con le idee più chiare e ancora a fare musica. Se vuoi farlo davvero nessuna esperienza deve spaventarti, basta viverla in maniera propositiva.

Etta
Sollevante Press Office
ADA Music Italy
B Music Records

About the author

Giovanni Panebianco

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