Cinque lunghi anni: tanto è servito al cantautore pescarese Enrico Lombardi per la stesura della sua prima fatica Niente Paura, Il Fuoco. In questo lasso di tempo consistente la scrittura dell’artista ha subito un mutamento spontaneo passando dalla musica leggera di matrice prettamente pop ad un sanguigno rock alternativo con chiari riferimenti agli anni Novanta.
“Scintilla N.1” apre le danze e immediatamente veniamo invasi dall’impatto della voce rude e potente di Enrico, mentre nella seconda canzone, “Domus”, si nasconde il titolo del disco stesso (“Niente paura/ Il fuoco è semplice istinto a respirare”), ammantato in un vortice dal retrogusto grunge. In un simile contesto è ovvio che troveranno terreno fertile ariose ballate (“La Luna Del Mattino”) e disilluse sfuriate confinanti con il sound alternative rock de I Ministri (“Tutto Un Casino”).
Una pecca che salta all’occhio è la produzione troppo pulita, probabilmente una sporcatura in più avrebbe donato una presa maggiore. La struggente “Come Stai” e “Tutto Il Santo Niente” confermano di essere esperimenti riusciti a metà: le potenzialità ci sono, ma faticano ad uscire appieno.
Le battute finali sono riservate a “Nel Buio”, dove il cantante si addentra nelle lande polverose dei Queens Of The Stone Age, e “ABC Di Un Sorriso”, incentrata sulla lotta alla depressione, utilizzando il fuoco interiore come arma. Un fuoco che non deve assolutamente far paura.
Enrico Lombardi – Niente Paura, Il Fuoco
“Niente paura/ Il fuoco è semplice istinto a respirare”