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Damiano, Intervista

Damiano firma “Colpa Della Verità”, una canzone pop che funziona e sa come catturare efficacemente l’attenzione dell’ascoltatore.

Dal 16 ottobre scorso è in rotazione il brano d’esordio del cantautore Damiano dal titolo “Colpa Della Verità”, una canzone pop che funziona e sa come catturare efficacemente l’attenzione dell’ascoltatore.
In questa intervista esploriamo a fondo il mondo di questo artista emergente.

Partiamo dalla scelta del titolo per il tuo brano, ovvero “Colpa Della Verità”.
Ho scelto questo titolo perché sono voluto uscire un po’ dagli schemi. Colpa della verità è un ossimoro, nel senso che la verità non ha una colpa o almeno sono poche le volte che ne ha una. Io ho voluto raffigurare questo pensiero. Il testo racconta la classica storia d’amore che finisce, dando una forte valenza alla figura femminile che rappresenta la colpa della verità ,mentre io costituisco l’effetto, che si traduce in uno stato catatonico, di soffocamento, di ansia e di panico.

Qual è il tuo background?
Io nasco come ballerino a otto anni, frequentando i corsi di danza. Migliorando con la tecnica ho iniziato con le competizioni nazionali e internazionali entrando a far parte di una crew. Poco dopo ho scoperto la recitazione e solo cinque anni fa il canto. Normalmente ascolto un po’ di tutto ed è un classico che non mi ricordo mai i titoli delle canzoni e dei cantanti. Se devo dirti degli artisti italiani che apprezzo mi viene spontaneo farti i nomi di Ultimo, dei Maneskin e di Achille Lauro, spaziando dal pop al rock. Sul lato americano mi piace tutta la musica commerciale, partendo dagli anni d’oro dei Beatles e dei Rolling Stones. Sono un grandissimo fan di Jim Morrison e infatti nel videoclip del mio singolo ho voluto riprendere la scena famosissima della vasca da bagno.

C’è qualche artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare?
E’ una domanda a cui non so rispondere. Così su due piedi direi Soolking, Stromae o Achille Lauro, ma praticamente non riesco a scegliere.

Vuoi raccontarci il tuo passaggio da ballerino a cantautore?
Ho sempre cantato, ma non ho mai preso lezioni. Inizialmente non è stato semplice perché ero un punkettaro, suonavo la chitarra, ma intanto ballavo hip hop. Appartenevo a due mondi completamente diversi. Il canto è stato per me una valvola di sfogo, così come la danza. Cinque anni fa, dopo aver fatto il mio primo musical di Romeo E Giulietta, dove ho interpretato Mercuzio e ho dovuto cantare, ballare e recitare, mi sono detto: “Cavolo, a me piace fare questa cosa!” Spinto, in seguito, da Paolo Meneguzzi ho avviato il tutto, partendo da una cover improvvisata. Però ci tengo a precisare che il ballo non è una passione che mollo. E’ un qualcosa in più che arricchisce la mia arte.

Ti saluto con la più classica delle domande finali: progetti futuri?
Ne ho diversi nonostante il COVID, per quello che si può fare. “Colpa Della Verità” è il primo pezzo di un EP di sei tracce che si chiamerà appunto “Colpa Della Verità”. Parallelamente sto lavorando come attore in un film musicale con produzione e regia svizzera, sempre tramite Paolo Meneguzzi e la sua scuola. La ragazza protagonista del mio videoclip è una mia amica e farà parte anche lei del progetto. Queste sono le novità più recenti e più vicine.

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Giovanni Panebianco

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