Il Nuovo Singolo “Non è oggi” sembra avere un significato profondo. Potresti raccontarci cosa ti ha ispirato a scrivere questo brano e qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere?
“Non è oggi” parla delle nostre speranze riposte nel domani. L’ispirazione è venuta da un periodo di stasi, quelli in cui ti senti di essere sempre nello stesso punto, mentre tutto il resto intorno a te viaggia ad una velocità insostenibile. È in quel momento che pensi che se avrai la possibilità di avere ancora il tempo nelle mani, per poter fare qualcosa, lo farai per non restare di nuovo fermo e lasciartelo scappare. Tutto questo rispettando però i tempi differenti che ognuno di noi ha nella vita, senza per forza sottostare al ritmo e ai traguardi che la società di oggi ci impone per certi versi.
“Non è oggi” richiama l’onda new wave degli anni ’80. Cosa ti attrae di questo periodo musicale e come hai integrato questi elementi nel tuo nuovo singolo?
La new wave degli anni ’80 è qualcosa che ha spostato in qualche modo gli equilibri ed ha dato tantissimo al mondo della musica. C’è stata tantissima innovazione e sperimentazione. Noi volevamo qualcosa che richiamasse quel movimento, ma che si sposasse bene con quanto fatto finora. L’idea è stata quella di ricreare un po’ quel mood e quell’impatto dovuto dai synth e dalla batteria, inserendolo in un contesto più da cantautorato.
Hai collaborato con Fabio Balestrieri, Alessandro Di Maso e Pierdomenico Niglio per questo singolo. Come è nata questa collaborazione e come ha influenzato il processo creativo del brano?
Questa collaborazione è nata con Fabio Balestrieri, che ha abbracciato e sostenuto il mio progetto inizialmente e dopo l’ascolto di alcune demo che avevo registrato. Il passo successivo poi è stato coinvolgere Alessandro e Pierdomenico, nella fase creativa e di produzione dei brani. È stato fondamentale e interessante proprio il fare rete, per poter arrivare poi alla canzone finita. Mettere insieme idee, ascolti e anche modi diversi di scrivere.
La tua musica ha subito un’evoluzione significativa dal tuo esordio con “Apnea” fino a “Non è oggi”. Come descriveresti questa evoluzione e quali sono stati i principali cambiamenti nel tuo stile musicale?
L’evoluzione arriva anche dall’esperienza. Da “Apnea” sono passati 4 anni e soprattutto sono passate molte persone con cui adesso ho la fortuna di collaborare che mi hanno influenzato. Il cambiamento è figlio anche dalla curiosità e della voglia di sperimentare che hanno modificato il modo di scrivere, pensare i testi, pensare i suoni. Se all’inizio un brano era pensato in modo molto semplice, quasi acustico, ora invece ha dentro molti più elementi che lo arricchiscono.
I tuoi testi sono spesso autobiografici e introspettivi. In che modo le tue esperienze personali influenzano la tua scrittura e la tua musica?
Il 90% della mia musica e della mia scrittura, è frutto di esperienze personali. Le prime bozze, soprattutto dei testi, sono dei veri e proprio sfoghi che mi appunto. È uno dei pochi modi in cui riesco tirare fuori quello che mi passa nella testa e che ho dentro. Poi cerco di rendere quella che è la mia esperienza un qualcosa di condivisibile e in cui altre persone possono rispecchiarsi e riconoscersi. La musica poi è il mezzo con cui queste sensazioni vengono sostenute ed amplificate.
Parlaci della tua collaborazione con la Saint Louis Music Production
La collaborazione con la Saint Louis Music Production è una grande opportunità. In questi primi due anni abbiamo pubblicato tre singoli, un quarto uscirà tra un mese con un videoclip frutto della collaborazione con la RUFA (Rome University of Fine Arts). Il Saint Louis mi ha permesso di crescere lavorando al fianco di professionisti per creare qualcosa che soddisfacesse noi, prima di tutto, senza pensare necessariamente ai numeri.
