NapstaMind, il nome della band composta da tre ragazzi di Roma che si preparano a partire per gli Stati Uniti dopo l’uscita del primo album in studio (7 ottobre 2024) dal titolo Nel Giardino a Vapore. Echi di blues psichedelico anni ’70 e sonorità grunge degli anni novanta nei loro pezzi rock. Potete scoprirli in quest’intervista.
Da cosa deriva il nome della band e come prende avvio la vostra realtà?
Michele: la band nasce nel 2021, io conoscevo già Michelangelo (batterista), avevamo suonato in altri progetti e stavamo iniziando a scrivere brani insieme. Un giorno ci hanno proposto di suonare a una festa organizzata da alcuni nostri amici, ma ci mancava un bassista, così ho pensato di chiamare Lorenzo che avevo conosciuto in un’altra comitiva. Abbiamo iniziato suonando cover di classici rock e ci siamo subito trovati in sintonia, così dopo la festa abbiamo proposto a Lorenzo di continuare a scrivere pezzi con noi. Il resto è storia (della nostra vita). Il nome è frutto di più sessioni di brainstorming: Napsta deriva da Napstablook, un personaggio di un gioco per PC con cui io e Lorenzo stavamo in fissa, dal titolo Undertail. Napstablook è un fantasmino solitario e appassionato di musica, per cui ci piaceva come figura. Il suffisso Mind stava semplicemente bene nel nome, ma in seguito abbiamo pensato che fosse adatto a ricreare il concetto di psichedelia e astrazione della nostra musica.
Quali tematiche vi sono care per scrivere i pezzi?
Lorenzo: in generale ci piace usare i nostri testi come diari narranti rapporti con persone diverse, a volte più di una, a volte soggetti immaginari. La formula che preferiamo adottare è quella della spontaneità: far scorrere i pensieri sulla musica, senza ragionarci troppo e senza alterare le nostre emozioni. Spesso i testi più incoscienti sono i più veri. Cerchiamo inoltre di evocare immagini attraverso metafore, lasciando spazio all’interpretazione personale e l’immedesimazione dell’ascoltatore come mezzo attraverso cui scoprire meglio alcuni lati di se.
E I vostri riferimenti artistici?
Michelangelo: siamo partiti dalla psichedelica e il blues-rock anni’70 per poi lasciar convergere le ispirazioni di ciascuno di noi tre. Lorenzo è il fanatico di Syd Barrett e Pink Floyd, Michele, il lato grunge anni ’90 e io quello più tendente all’emo-metalcore. Ogni influenza si fonde nelle nostre composizioni dando vita a ciò che sono i NapstaMind.
Potete parlarci del vostro disco di debutto?
Il nostro primo disco s’intitola Nel Giardino a Vapore in uscita il 7 ottobre in tutti gli store digitali e su vinile per la collana Urban 49. Contiene undici brani scritti tra il 2021 e il 2024 e rappresenta la nostra evoluzione artistica rispetto al primo EP omonimo. Nel Giardino a Vapore ha una direzione artistica e delle sonorità ben precise pur mantenendo una certa varietà stilistica data dall’unione delle nostre diverse influenze: ognuno di noi ha scritto e cantato i propri brani nel disco mantenendo, comunque, una continuità sonora, stilistica e concettuale. Tutte le tracce sono state registrate e mixate presso lo studio Andamento Analogico di Pierantonio Grassi a Roma con l’aiuto di Alessandro Tomassi e masterizzate da Filippo Passamonti in arte “Trappolone” di VDSS, Studio a Frosinone. Michele: registrare da Pippo è stato come essere al luna park. Siamo stati lì per cinque giorni, salivamo, scendevamo, cambiavamo stanza a seconda delle parti da registrare. Io ho registrato con quattro chitarre e tre amplificatori diversi, persino uno da basso. Il disco è stato registrato in presa diretta, tutti in una stanza e in seguito le sovraincisioni di chitarre, percussioni, re-amp di basso, poi le voci. Certo, non facile, ma divertente e appagante, sentivamo di avere tutto ciò di cui necessitavamo a nostra disposizione.
5. Pronti per il tour?
“Pronti” è un parolone, tanta emozione nell’aria, ma anche un briciolo di tensione. Ovviamente siamo emozionatissimi all’idea di tenere una serie di concerti negli States e non vediamo l’ora d’interagire col pubblico americano, immergerci nella loro realtà, vedere come suonano, quali sono i gruppi di punta dell’underground, cosa apprezzano maggiormente e come noi potremo integrarci in quell’ambiente. Suonare dal vivo è un lato imprescindibile dell’essere musicisti e artisti e avere la possibilità di fare tutto ciò in un altro continente sarà di sicuro un’esperienza arricchente che fino a poco fa ci sembrava irrealizzabile. Il tutto avrà inizio venerdì 30 ottobre al Rockwood Music Hall di New York, locale di cui si parla molto bene. Dunque, sì, siamo pronti, anche se finché non atterreremo a NYC, ci sembrerà solo un sogno.
NapstaMind sono:
Michele Cipollini (chitarra e voce)
Lorenzo Colombo (basso e voce)
Michelangelo Rupolo (batteria e voce).
EP NapstaMind (maggio 2024).
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