Gainsbourg. Niente è già tanto (appena pubblicato da Armillaria) è, a partire dal titolo, un saggio particolare non tanto e non solo per l’eccezionalità del protagonista di cui parla quanto per la sua struttura assolutamente eccentrica rispetto a tanti altri libri scritti sull’argomento. Qui per fortuna non troviamo aneddoti scandalosi per nutrire il voyeurismo piu’ incallito di taluni, ed anche la biografia di Serge Gainsbourg è ridotta al minimo, fornisce i dettagli piu’ importanti che ci aiutano a capire di piu’ di questo gran genio d’uomo.
Boris Battaglia, in occasione di quello che sarebbe stato il novantesimo compleanno del grande artista nato nel 1928,ha omaggiato uno dei piu’ grandi geni contemporanei che l’autore ha incontrato per caso in un ascensore nel ’85. Battaglia ha fatto un ottimo lavoro perchè riesce a parlare di Musica con un libro molto vicino alla struttura cinematografica che narra i fatti con continui saltelli temporali dal passato al presente e viceversa, con primipiani del protagonista e ampie carrellate panoramiche che lo arricchiscono ed ecco venir fuori, tra gli altri, Cage, Kant, Adorno, Schönberg, Berio, Diogene e tanti altri.
Qui si parla della musica di questo gran genio d’uomo che come preannuncia il grande Alessio Lega nella prefazione – A poco meno di trent’anni d’età, Gainsbourg è giunto nella canzone francese apposta per disseminarvi veleno. Ha oggettivamente fatto del suo meglio (cioè del suo peggio) per distruggere la canzone moderna, all’epoca al suo apice espressivo e, sia detto per inciso, commerciale -.
Con il suo cinismo e con la sua provocazione, Gainsbourg, è riuscito a manomettere la canzone d’autore dell’epoca, quella di Brassens, Brel e Ferré, tanto per intenderci, creando una vera e propria rivoluzione musicale con le sue contaminazioni ritmiche e l’intelletualismo dei testi dei brani.
In ogni capitolo del libro Battaglia fa emergere tutte le fragilità dell’artista e dell’uomo e non solo i suoi punti di forza. Tutte le sue contraddizioni che portano Gainsbourg ad essere quello che è e a saltellare nella sua carriera musicale dall’inno nazionale all’incesto, dal nazismo alla grande illusione del sentimento eterno.
Sembra paradossale che proprio lui che non dava nessun valore alle canzoni ne abbia scritte di bellissime sia per sé che per le interpreti più disparate e famose della canzone francese ricordiamo Jane Birkin, Juliette Gréco, Brigitte Bardot.
Prima di concludere vi invito a leggere l’interessante disco-bibliografia, posta alla fine del libro ed apprezzare, nei capitoli che riguardano Gainsbourg ,i 6 disegni di alcuni illustratori ognuno dei quali ha reinterpretato il famoso e immancabile pacchetto di Gitanes che il cantante sempre aveva dietro
E allora ci congediamo con questa bella frase del Nostro: Rien c’est bien mieux que tout. Ricordandoci che Non siamo niente che Tutto sommato è già tanto.
Gainsbourg ci ha mostrato di cosa è fatta la nostra natura: dell’insensata volontà di amare.
Boris Battaglia – Gainsbourg. Niente è già tanto
Non siamo niente che Tutto sommato è già tanto. Gainsbourg ci ha mostrato di cosa è fatta la nostra natura: dell’insensata volontà di amare.