Recensioni

Black Tail – One Day We Drove Out Of Town

Scritto da Claudio Donatelli

Hanno il sapore di una navigata band folk rock statunitense, i testi tornano a raccontarci il viaggio e il desiderio di una vita lo-fi.

Il viaggio ci affascina, il viaggio nutre la nostra creatività ed alimenta il nostro profondo desiderio di capire chi siamo. In viaggio è nata la band Black Tail, partiti dalla periferia del Mondo, Aprilia, Latina, si ritrovano a Boston nel 2012, poi Brooklyn (NY), Roma e così via. Cristiano e Simone scrivono nuove canzoni che andranno a formare la struttura del loro primo disco Springtime che verrà pubblicato per Miacameretta Records nel 2015.
I due dimostrano da subito la loro forte passione per l’alternative rock americano e per le melodie sporcate dalla bassa fedeltà. Ma il loro interessantissimo viaggio non si interrompe, la band consolida i punti forti, la scrittura di storie di ordinaria fuga, un guitar talking elettrico ed acustico da college radio, tutto immerso tra prati e lande infinite. Così i Black Tail arrivano alla pubblicazione del loro nuovissimo disco, One Day We Drove Out Of Town, sempre per la sopracitata etichetta di Morolo. La forma canzone si fa più consapevole, gli intrecci strumentali e gli arrangiamenti hanno il sapore di una navigata band folk rock statunitense, i testi tornano a raccontarci il viaggio, la strada, le luci di un bar all’angolo, il desiderio di una vita lo-fi.
Per chi ha amato molto, come il sottoscritto, le canzoni di Mark Linkous (Sparklehorse), scomparso nel 2010, ascoltare la voce di Cristiano Pizzuti fa emozionare molto, e l’attacco di Sleepy Vulcano fa tremare il cuore. Proprio questa canzone di apertura per la sua bellezza, ci cattura subito, una ballata rock di grande respiro ed apertura melodica, fa salire i brividi!
Spider – Galaxy è la canzone che la band ha utilizzato per musicare il video che promuove l’intero disco, minimale nella ritmica e nell’arrangiamento di chitarra, prima, brillante, giocosa e saltellante poi, un piccolo gioco che racconta le due identità di questa band. Il disincanto è l’arma più affilata che i Black Tail posseggono, lo sbarazzino distacco di Text Walking Lane sembra il manifesto perfetto di una non azione, tutto è qui, tutto è così semplice ed emozionante. Con Downtown si spinge sul pedale, le atmosfere si fanno più scure ed acide, le chitarre incalzano e la ritmica batte forte come per fuggire via, Black Tail mostra il suo lato più spigoloso. Segnaliamo in chiusura l’intima e soffice Sycamore, puntuale e perfetto omaggio al mai dimenticato Elliot Smith.
I Black Tail con One Day We Drove Out Of Town segnano un definitivo passo in avanti che li porterà sicuramente a viaggiare, a continuare a viaggiare per far ascoltare le loro bellissime canzoni.

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Claudio Donatelli

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