Interviste

Peanuts 78 – Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Noi speriamo davvero di riuscire a trasmettere ciò che siamo, con tutte le nostre sfaccettature, arricchite dalla volontà di voler essere, a nostro modo, sempre freschi, ironici e propositivi

Dai vostri esordi musicali avete modificato il vostro sound e siete passati anche dall’inglese all’italiano, come mai questa scelta?
Dal 2006, anno dei nostri inizi e delle prime apparizioni live, sono cambiate molto cose, ad eccezione della nostra formazione, rimasta sempre quella originale. E questo è anche dovuto al fatto che nel 2006 in media avevamo 15-16 anni, perciò negli anni a seguire la nostra conoscenza musicale e i nostri gusti si sono necessariamente evoluti.
Siamo partiti dall’inglese, ispirati dalla scena americana di Blink 182 e Angels and Airwaves, ma col tempo ci siamo avvicinati prima allo stile new wave inglese, vedi The Cure, poi alla musica italiana di artisti come Franco Battiato, Lucio Battisti o il primo Adriano Celentano, senza dimenticare un approfondito e vario ascolto di musica elettronica. Ad ogni modo è difficile radunare in pochi nomi gli artisti che caratterizzano il nostro background e ci piace il fatto di essere piuttosto eterogenei in questo senso, crediamo la musica debba essere sempre in mutamento, perciò le varie influenze vanno arricchendosi nel tempo. Di certo la scelta di decicarsi maggiormanete alla stesura dei testi ha fatto si che optassimo per l’italiano dopo un primo periodo.

Nonostante la vostra giovane età avete accumulato molte eperienze musicali, c’è ne è una più delle altre a cui siete più affezionati?
Le esperienze più significative, abbiamo motivo di pensare che saranno quelle dei prossimi mesi, finalmente porteremo la nostra musica live anche fuori dai confini piemontesi, cosa che fino ad oggi è capitata solo in poche occasioni.
Da Maggio, partendo dalla data di Bologna del 12 per il Festival ‘Fior di Fiera’, l’obiettivo è quello di portare il pi possibile la nostra musica dal vivo.
Non possiamo però non citare l’esperienza vissuta con “Rock Targato Italia”, che per anni è stata un autentica palestra per noi e che ha visto il suo apice lo scorso settembre quando abbiamo vinto l’ultima edizione, nella finale di Milano, aggiudicandoci anche il premio della critica assegnato da Levi’s Italia.
Molto divertente è stata la giornata sul set del nostro primo videoclip, ideato sul brano “Fuori rotta”, online su youtube da dicembre con risultati per noi più che soddisfacenti.

Ad inizio anno è uscito il vostro debut album “Questione di gusto”. Volevate comunicare qualcosa di preciso ai vostri ascoltatori?
“Questione di Gusto”
è il risultato di anni di crescita, la fotografia di ciò che siamo stati fino al 21 dicembre 2012, data di pubblicazione del disco. Il titolo “Questione di gusto” è significativo, in quanto è un disco composto da brani, stili e ambienti molto diversificati tra loro, per questo ogni ascoltare ha il potere di scegliere e “assaggiare” il gusto da lui maggiormente gradito. L’obiettivo è quello di lasciare la nostra traccia incofondibile in ogni canzone ma senza abusare di uno stile particolare, che a lungo andare risulterebbe pacchiano e ripetitivo. La pera morsicata in copertina vuol dare un messaggio chiaro e diretto…e comunque sia, Ascoltatelo!

Ci risulta che in Messico c’è un vostro fan club, è vero?
A quanto pare in Messico siamo stati ben accolti, o meglio lo sono stati la nostra musica e le nostre facce in video, perché ancora non ci siamo mai stati, anche se l’idea di un tour oltreoceano è davvero allettante!
Ci piacerebbe dimostrarci vicini anche a chi, seppur da cosi lontano, ha iniziato ad appprezzarci e seguirci.

Qual’è un vostro sogno musicale?
Credo il sogno sia comune a molti; ovvero quello di ritagliarsi uno spazio. Aprirsi una breccia nella musica con il proprio modo, il proprio gusto. Quello che differenzia una band o un artista rispetto ad un altro è come si mette in gioco, cosa si ha davvero da dare e quanto si crede in ciò che si fa.
Noi speriamo davvero di riuscire a trasmettere ciò che siamo, con tutte le nostre sfaccettature, arricchite dalla volontà di voler essere, a nostro modo, sempre freschi, ironici e propositivi.

Annalisa Nicastro

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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