SOund36 è mediapartner di Heroes: Roma come New York!!!
Che spazio ha nella vostra musica la sperimentazione?
Per noi la ricerca di strade nuove ed originali è un obiettivo importante, e in ogni idea cerchiamo di trovare qualcosa che stupisca noi stessi per primi, che sia riguardo ai suoni, agli arrangiamenti o
perfino l’immagine; nonostante questo però teniamo sempre in mente che se alla base di questo creare non c’è l’onestà di produrre qualcosa che ci rappresenti, tutto perde di senso.
Ognuno deve esprimere quello che ha da dire, altrimenti non aggiungerà mai nulla.
Ad ogni modo in questo periodo stiamo cercando di navigare verso altre mete, musicalmente parlando, un terreno nuovo, a cui ci stiamo abituando scrivendo e scrivendo e sudando.
C’è qualcosa di specifico che avete voluto trasmettere ai vostri ascoltatori con il vostro primo ep Field?
L’EP è stato molto impulsivo; essendo il nostro primo lavoro, ed essendo noi molto giovani si è sviluppato seguendo quelli che erano i nostri gusti musicali. C’è stato molto lavoro di fino ma è stata anche una forte ed inevitabile esternazione di energia. Abbiamo lavorato a fondo su musica e testi, che sono tutti quanti
molto personali.
Con le parole in “Field” abbiamo cercato di raccontare qualcosa, ma senza fornire delle risposte univoche.
Crediamo che i testi debbano essere assimilati dal lettore/Ascoltatore come se fossero loro rivolti personalmente. Un po’ come l’oroscopo. Possono prenderli e maneggiarli come vogliono.
Fate parte del progetto Heroes, che cosa ne pensate? Cosa pensate sia necessario alla scena musicale italiana e romana in particolare?
Quando siamo venuti a conoscenza del progetto Heroes ci siamo subito resi conto che in fondo la voglia di musica non è mai abbastanza. Crediamo sia fondamentale supportarsi a vicenda, farlo con intelligenza ed organizzazione. Ci sono tanti talenti, tante belle band che meritano un palco, ed Heroes viene incontro a loro, a noi, a tutti quanti. Far parte di questo progetto, quindi, ci ha in primis resi orgogliosi, poi fatto capire ancor di più quant’è l’entusiasmo che pervade la scena musicale romana e non. Non possiamo che essere
contenti e pronti a dare il nostro apporto!
Il panorama musicale romano ed italiano in genere è composto di tantissimi progetti, di cui alcuni di gran livello. Lamentarsi dei problemi di questo ambiente, come in generale della società, serve, ma solo quando si distrugge per ricostruire. Secondo noi alla base di un miglioramento possibile per il mondo in cui noi artisti (non solo musicisti) ci esibiamo ci deve essere una spinta che in primis nasce da una passione, e che poi deve essere affiancata da un impegno costante e dall’onestà di mostrare sempre la propria identità.
L’impegno non è mai abbastanza, e spesso qui in Italia non ci rendiamo conto di quanto altri paesi siano più avanti di noi, anche solo per quanto riguarda la musica.
Chi sono i vostri eroi (musicali e non)?
I nostri idoli musicali sono tantissimi, e spesso sono anche molto vicini, non per forza oltremanica o oltreoceano.
Nell’EP si sente molto l’influenza degli Incubus, ma ultimamente siamo cambiati molto e adesso abbiamo ampliato e diversificato gli ascolti, per poterci costruire una personalità.
Generalmente stimiamo molto artisti come i radiohead, gli alt-j o james blake, solo per citarne alcuni.
Annalisa Nicastro