Interviste

Lorenzo Minozzi

Ricerca di suoni e forme naturali sono l’essenza del suo lavoro

Lorenzo Minozzi è un giovane compositore e produttore. Romano di nascita, compie gli studi negli Stati Uniti e torna in Italia collaborando con artisti e registi in ambito teatrale e discografico, nonché come sound artist nei musei e presso gallerie d’arte. Il suo EP d’esordio autoprodotto racchiude tracce bucoliche, frutto del viaggio compiuto in nord Europa, dai fiordi norvegesi fino alla città di Brunico, passando per la Foresta nera in Germania. Ricerca di suoni e forme naturali sono l’essenza del suo lavoro che presentiamo attraverso le parole del compositore stesso.
Buon viaggio, buona immersione.

 Il tuo EP di esordio s’intitola Perì Fiuseos, “Sulla Natura”. Puoi raccontarci della sua composizione e dell’esperienza del viaggio compiuto nel nord Europa?
Il Perì Fiuseos è nato da un viaggio in Europa. Ho portato con me un piccolo registratore Zoom e ho iniziato a registrare i suoni dei vari luoghi in cui mi trovavo: boschi, fiumi, fiordi e strade di paese sono diventati il materiale di base per la costruzione di batterie e tessuti sonori alternativi, nuclei centrali per la produzione dei brani. Oltre a fornire i suoni primari per lo sviluppo delle produzioni, i paesaggi hanno contribuito a costruire l’immaginario e le ambientazioni del progetto. Il titolo “Perì Fiuseos” ironicamente rimanda al Perí Physeos, l’opera di Parmenide considerata il primo vero e proprio testo filosofico della storia del pensiero occidentale… mi sembrava adeguato come riferimento per un debutto. Umile.

Ricercare i suoni della natura, gli aspetti più puri e primordiali, i ritmi lenti è quasi una sfida in questo tempo veloce e mediatico che fagocita tutto. Come trovi equilibrio tra queste due realtà?
Da un punto di vista tecnico ho lavorato a questi brani non diversamente da come lavoro al resto delle cose che faccio. Tagliuzzo pezzettini di audio e li rincollo fra loro. Credo che la produzione musicale di oggi si basi principalmente su questo. Farlo su dei campionamenti del bosco o per fare l’editing di una voce pop forse cambia poco, quindi non ho percepito due realtà musicali profondamente diverse a livello tecnico.

Cosa hai realizzato come sound artist e qual è il tuo rapporto con l’arte e la letteratura?
La letteratura filosofica universitaria è stata un po’ la base di questo lavoro. In chiave ironica e superficiale ha guidato la scrittura dei brani e ha fornito alcuni concetti che mi sono portato dietro. Negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di lavorare con alcuni autori e artisti emergenti del contemporaneo italiano che mi hanno permesso di propormi musicalmente al di fuori della produzione musicale discografica.

Hai compiuto gli studi negli Stati Uniti e ora lavori in Italia. Quali sono le principali differenze di approccio (e fruizione) alla musica nei due Paesi?
Ho lavorato tre anni come sound engineer in un grande studio di registrazione a Los Angeles, lì la tolleranza per lo sfruttamento è veramente alta. È normalissimo richiedere a un engineer di lavorare 14/15 ore al giorno con un paio di giorni liberi al mese. È vero che si guadagna di meno e si hanno meno orizzonti, ma forse qui siamo più tutelati a livello umano. Poi c’è l’aspetto della densità abitativa di cui si parla molto poco, ma che ha un enorme impatto nella vita di un musicista. Avere città da milioni di abitanti a poche ore di macchina una dall’altra permette in Italia la crescita di artisti emergenti in maniera più semplice e autogestita.

Progetti futuri da svelarci?
Sto preparando un disco folk che vorrei fare uscire a settembre.

TRACKLIST EP:
01 – Among The Fjords
02 – Il Bene dell’ Anima
03 – Skjolden
04 – Introduzione a Brunico
05 – Brunico
06 – Remind Me

 

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

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