“Senza paura delle rovine” l’ultimo album dei Vintage Violence è un tripudio del punk rock. Rock nei ritmi martellanti e nell’incalzante batteria, e rock nei testi che senza mezzi termini fanno emergere “un’incazzatura” che domina tutti i 14 brani che compongono l’album.
Nei testi la rabbia della band rivolta alle istituzioni, alla religione e alla S.I.A.E. (a cui è dedicato l’omonimo brano) esplode anarchicamente come se tutto ciò che è istituzionale e conformista, costituisca una sorta di gabbia da cui evadere. Pessimisti, ma ironici. I Vintage Violence, Nicolò Caldirola (voce), Rocco Arienti (chitarra), Stefano Gilardi (chitarra), Roberto Galli (basso), Beniamino Cefalù (batteria) hanno realizzato un album di rock maturo che onora i Velvet Underground citati nel brano “Neopaganesimo” e i Joy Division nel brano “Funerali” in cui la band ci consiglia: “scegli il tuo polmone preferito che c’è un inverno da passare a sigarette e Joy Division”.
All’ascolto si notano importanti influenze da parte di gruppi come il Teatro degli orrori o gli Zen Circus, il batterista dei quali Karim Qqru suona nel brano “Neopaganesimo”. Altro ospite del disco è Enrico Gabrielli (Calibro35 e Afterhours ) che suona il sax baritono in “Funerali”.
Sgabris