Sound&Vision

Ville Valo @ Alcatraz

Scritto da Yamilè Barcelò

Ville Valo: il ritorno e rinascita del Vampiro Noir

Ville Valo, ovvero il Principe del Love Metal, è tornato ad esibirsi in Italia, sempre in quel palco dell’Alcatraz quando nel lontano 2017 disse addio a His Infernal Majesty. Una performance che tanti fan ricordano con amarezza per il “non saluto” finale e una pessima prestazione.
È sempre stato allergico in qualche modo agli esseri umani ed è per questo che l’album da solista che lo accompagna in tour, Neon Noir, gli è venuto così bene. Il suo lavoro più intimo, dove la pandemia globale ha lasciato un po’ della sua magia oscura. Un pubblico eterogeneo di tutte le età si aggroviglia alla transenna e quelli che riescono ad accaparrarsi le prime file portano rose da lanciare sul palco e trucco dark da sfoggiare.

Kælan Mikla: il canto suggestivo delle streghe islandesi
Ad aprire le danze nello stage, avvolte da una luce eterea appaiono le Kælan Mikla; un trio di giovanissime islandesi, in grado di reinterpretare l’oscurità in musica riscoprendo il folklore della propria terra e cantando rigorosamente in lingua madre. Una scelta audace, soprattutto per chi come me di islandese non capisce una mezza parola, ma anche senza volerlo mi sono ritrovata trafitta da poesia, da streghe che danzano nella notte in suggestivi scenari gotici, cantilene dai toni acuti, flauto leggero ed accattivante e un incredibile basso distorto.

L’Heartagram Ville Valo
Si annuncia il momento più atteso; il ritorno della voce metal più malinconica di tutti i tempi. Luci rosse, fumo scenografico e compare il vecchio logo degli HIM con all’interno la V. In fondo è sempre stato lui il cuore pulsante, colui che nel suo ventesimo compleanno disegnò l’unione di un cuore con un pentagono rovesciato; una sorta di moderno yin e yang visibile nella pelle e le magliette della folla impazzita.

“Prendiamo la strada panoramica attraverso l’inferno
Se vuoi vedere quello che vedo io”

Ci prende per mano con Echolocate Your Love, il primo singolo dell’album Neon Noir, per incominciare una nuova strada insieme che durerà un’ora e mezza di musica. Il nuovo album non manca di ballad, spesso modernizzate con l’uso dei sintetizzatori, e con assoli vecchio stile come nel caso di Heartful Of Ghosts.
A intercalare VV ci propone una canzone del nuovo album e una di repertorio degli HIM. A mia sorpresa il pubblico ha fatto i compiti a casa e tiene bene i cori dei nuovi brani che canta con passione, anche se si scalda maggiormente con i pezzi vecchi. Infatti appena si accennano le note di The Funeral of Hearts le urla si intensificano.
È in grande forma VV, ogni tanto un “Grazie Milano” scaturisce gli applausi. Abiti da bohème nelle forme longilinee, voce pulita che non stecca e il sorriso di chi è grato di tornare in scena. La band che lo accompagna è molto prestante e concentrata sulla grande impresa di far rivivere i grandi classici che hanno fatto la storia del melodic metal.
Join Me in Death, tenebroso inno al suicidio, lascia posto alla voce del protagonista Valo, intento a cantare di amore e di morte con la sua particolare tonalità calda e molto versatile.
Si spengono le luci ed improvvisamente il palco divenne un luogo lugubre e triste, dove qualche tecnico maneggia microfoni e chitarre. Hanno tutti paura che possa rifarlo ancora, ma no, non può essere! Manca ancora un bel po’ alla fine, quantomeno quel poco di più per accontentare i fan radunatasi per farli omaggio.
Ed eccolo che rientra a far scaldare i cuore(gram) di tutti i presenti. VV è stranamente loquace e non mancano di certo i ringraziamenti sia ai musicisti, che presenta uno a uno, che alla folla dinanzi a lui. Il Covid l’ha cambiato, ora è sobrio, ha voglia di condividere, sente il bisogno di farsi avvolgere dagli applausi, di essere grato per il sostegno. Insomma le ragazze sentono di essere la sua Poison Girl e lo gridano a pieni polmoni.

“I cuori infestati ruggiscono senza sosta
Sotto la luna funerea
Incantati, giriamo intorno a un sogno
Di speranza senza radici”

E tra le note di Saturnine Saturnalia, travolti da un sogno di speranza, culmina lo show, tra i migliori che abbia mai eseguito in Italia.

LA SCALETTA DEL CONCERTO
Echolocate Your Love
The Funeral of Hearts (HIM)
Neon Noir
Right Here in My Arms (HIM)
Loveletting
Buried Alive by Love (HIM)
In Trenodia
Wings of a Butterfly (HIM)
Heartful of Ghosts
Join Me in Death (HIM)
The Foreverlost
The Kiss of Dawn (HIM)
Run Away From the Sun
When Love and Death Embrace (HIM)
—–
Soul on Fire (HIM)
Salute the Sanguine
Poison Girl (HIM)
Saturnine Saturnalia

VILLE VALO | Milano, Alcatraz
GIOVEDÌ 2 MARZO 2023 ALLE ORE 20:00

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About the author

Yamilè Barcelò

Yamilè Barcelò
Nasce all'Avana, Cuba, l'anno in cui uscì il singolo Bohemian Rhapsody. Si avvicina alla fotografia già dai tempi universitari, dove incontra Tito Alvarez e Alberto Korda (i grandi maestri della fotografia cubana post rivoluzionaria). Ama la musica in quasi tutti i suoi generi e ama l'urbex, meravigliata da quel che possono raccontare tanti luoghi dimenticati.

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